Jimmy Dean

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Troppo facile osannare questo simpatico panzone, troppo facile "tirarlo su". Critica l'America e tutti applaudono e questo lo trovo alquanto contradditorio. Ma come. Vi cibate da Mcdonald's, cafoneggiate con un gergo simil Alberto Sordi dell'AMERICANO-romano, vestite SASCH e firmato, indossate le stesse "moine" dei programmi MTV dove si finge una plastificata felicità da MONDO-paradise, da MONDO-caramello-chewingGUM. Cazzo, e poi mi elevate a Santo questo furbissimo contadinotto-COUNTRY che a mio modesto parere odia perfino il rock tribale. No, suvvia, ma cos'è questo? Un pecoraio dove intonate in coro l'EVVIVA MICHAEL MOORE. Ma che andiamo dicendo. Che facciamo. Da dove siete usciti? Dal reparto "monsters incorporated?" Dai dai, non mi stressate, voi e Michael. Volete fare un documentario forte, serio? Che ponga interrogativi decisi, che scuota davvero? Prendete un libro di storia, entrate nel profondo, alternate interviste a panoramiche della Monument Valley, giocate coi volti, le rughe degli Indiani, fate un salto a Beverly Hills, denudatene lo "schifo", la retorica flaccida di professori BAYWATCH, quelle merde d'importazione similSMALLVILLE. Dove si ride e ci si dà un sorriso "effluviante". Ma dove siamo. Questo buonismo d'accatto. Dove siamo. Alla sezione "vive bene chi critica e poi mangia?" Divorate popcornmovie, stronzeggiate con la pubblicità, emulate i divi d'oltreoceano, vi rendete come loro, recitate a memoria PULP FICTION e poi mi dite: MICHAEL MOORE è DIO. Suvvia, è uno scaltro brav'uomo con prole e mogliettina, che vi prende per il culo.