Per mio figlio
- Drammatico
- Francia
- durata 88'
Regia di Michaela Watteaux
Con Veronique Jannot, Bruno Wolkovitch, Marion Ducamp
...della mia vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita.......................Virgilio! Virgiliooo!Virgiliooooooooooo!........non c'è..........e ora che faccio senza una guida? Ci provo da solo. Cammino da solo da tanti mesi ormai. Svolazza sopra di me uno stormo di avvoltoie. Femmine, sì. Nonne, madri, suocere, sorelle, fidanzate, mogli, amiche , colleghe. D'ogni specie insomma. Dentro questo oscuro sentiero a nome vita dove non frega niente a nessuno di niente e nessuno se non per egoismo , me per primo, vi sono troppi rovi e tante spine. Durante il percorso qualche frutto si assaggia, qualche rosa si annusa. Ma pe lo più sono rami secchi e spine. Quanti graffi , tagli e cicatrici. Ma dove conduce? Da nessuna parte. Al massimo al punto di partenza. Queste avvoltoie cominciano a dare noia : basta con le responsabilità! Voglio fare il ribelle! E ci vuole un bel coraggio a questo punto del cammin della vita con prole e lavoro. Allora mi alzo e me ne vado care colleghe, cavatevela da sole, tanto siete contente. Più tempo per voi. Questa sì che è ribellione. Senza Virgilio sono perso. Proverò con Yahoo. Mi sembra d'essere Brad Pitt in Seven, senza Morgan però. E con la testa sulle spalle della strega, ancora. Bene, via le colleghe, morte nonne e madri, sorelle nei guai restano le donne. Tutte amiche. Da sempre. Mi domando: sarà colpa mia? ( Grazie Roto ). Certo. Pure colpa loro. Predicano bene e razzolano male. Sono alternative, ma l'uomo in fondo in fondo deve essere tranquillo, equilibrato, sicuro , scervellato . Un uomo no-problem. Me sono un uomo-problem. Tutto il resto non conta. Tachicardia, pesantezza di gambe , dolore alle sinapsi. Strada in salita. Se continuo è male, se mi fermo è peggio. Che dilemma amletico. Mi muovo o resto fermo? Terza via: mi trasformo in un'anima. Purtroppo prima mi tocca morire e per vari motivi, dalla paura alla responsabilità, dall'istinto alla speranza , non me la sento ancora. So che non sono l'unica vittima. Tocca a tutti . Sono unicamente la figura retorica che tutti rappresenta, vittime e carnefici , innocenti e colpevoli. Uno come tanti , uno come tutti. Dunque non c'è ragione per essere, ce ne sono mille per non-essere. Poi m'accorgo che in fondo al sentiero c'è una luce. Mi avvicino e mi rendo conto cos'è. E' una ragione. E' un ricatto . E' l'unico e ultimo sentimento vero . La sorpresa è che l'ho creato io. E' scritto qui sotto...
Regia di Michaela Watteaux
Con Veronique Jannot, Bruno Wolkovitch, Marion Ducamp
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