Una metropoli americana o un paesino del belpaese, una foresta gotica o una campagna turistica.I luoghi del mondo e i set del delitto.La mano di Argento tra terrori urbani e fascino ottico.
Un'allucinazione nero pece che pesca tra i più nascosti terrori infantili come il buio, le bambole, gli specchi e si srotola in una città mosaico dove l'occhio è ingannevole più di ogni altra cosa.
Una favola technicolor con un incipit serratissimo e un violento e magistrale uso grafico di riverberi rossi e verdi.Come se Walt Disney si fosse perso tra gli orrori della Schwarzwald.
Gli anni 80 tra architetture minimal e un forte ed esplicito uso della luce che inusitatamente cela le tenebre di menti deviate.Le affascinanti geometrie del delitto secondo Argento.
La tranquilla cartolina urbana pre 70 cade nelle spire di una violenza che si nasconde proprio dietro il portone di casa.Primo esame di Argento che ha già superato la maturità.
L'arte e il delitto, la mente che esce dai binari per allacciarsi a curiose strade perdute.Un film che è un bacio sulla guancia a De Palma ma soprattutto l'odissea senza pietà di una mente umana.Bellissimo.
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