L'uscita in contemporanea (per lo meno a Firenze) di due film diversissimi, eppure speculari fra loro per le peculiarità specifiche che ne costituiscono il substrato come "Good night, and Good luck" e "Viva Zapatero", mi inducono a fare una riflessione più ampia sulle degenerazioni e i pericoli di un uso improprio del potere mediatico dell'informazione. E allora, non solo raccomando una attenta e ragionata visione di entrambe le pellicole ad ogni "coscienza civilmente impegnata", indipendentemente dai "meriti intrinsechi", formali e di struttura filmica e dai risultati ... "artistici? (volgiamo chiamarli cosi?" conseguiti, assolutamente indispensabile per verificare "con mano" verso quale pericolosissimo punto di non ritorno stiamo lentamente scivolando (e le sabbie mobili dell'indifferenza colettiva sono ormai quasi arrivate a soffocarci il respiro), ma sento anche impellente la necessità di ricordare tutta una serie di pellicole sulla specificità del tema, spesso differenti fraloro per soffio poetico e risultati strutturali, ma tutte ugualmente importanti per il veemente impegno della denuncia critica insita nel messaggio veicolato (più che un avvertimento, un monito e uno stimolo). L'ordine non è di merito, nè di sostanza: cito per primi i due titoliattualmente reperibili in sala, immediatamente disponibili per le necessarie considerazioni e riflessioni ragionate.. gli altri sono citati alla rinfusa sulla base del flusso dei ricordi e della memoria (e mi scuso fino da ora per eventuali, possibili omissioni). Mi accorgo però che in ogni caso che i sette posti dprevisti della play sono in ogni caso insufficienti e che è necessario per lo meno aggiungere "Quinto potere" (urlata, quasi isterica denuncia delle possibilità nefaste di un degenerato uso delle capacità manipolatrici dei messaggi a mezzo video) e oltre all'inevitabile "prima pagina" ancora di Wilder, anche il sanguigno "Sbatti il mostro in prima pagina" di Bellocchio, e "Piombo rovente" di Mackendrick. Meditate gente, meditate... e che arrossiscano di vergona i giornalisti di regime che infestano video e stampa: che riflettano seriamente su cosa significa essere "al servizio della notizia" i vari Ferrara, Liguori, Fede, Giordano, Feltri, Rossella, Mimum, Belpietro e tutta la folta schiera che costituiscono l'Armata Brancaleone genuflessa e servile disponibile a giurare ogni giorno "Che Cristo è morto dal freddo" (come si sul dire) nonostante l'evidenza... e che purtroppo spesso riescono persino a convincere qualcuno (troppi) che è proprio quella la verità: il freddo è la causa del decesso, non la crocifissione!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ottimaprova che conferma le notevoli qualità registiche di Clooney: secchezza di linguaggio (quasi documentaria) nessuna concessione alla retorica ed esemplare capacità di denuncia.
Il coraggio della libertà che non si vende e che riesce a piegare e travolgere addirittura il predisente della più potente e celebrata nazione terrestre. David contro il gigante Golia. Una lezione di civiltà
Il capolavoro assoluto, una pietra miliare nella evoluzione del linguaggio cinematografico fra innovazioni stilistiche, graffiante impegno e pesantissima critica al sistema
Con Andy Griffith, Patricia Neal, Anthony Franciosa
Premonitore, forsennato e furente, in largo anticipo sui tempi e per questo geniale (la realtà delle manipolazioni giornaliere che ci perseguitano sono andate purtroppo ben oltre e con effetti molto più devastanti)
Con Kirk Douglas, Jan Sterling, Robert Arthur, Porter Hall, Frank Cady, Richard Benedict
Denuncia implababile delle degenerazioni di un certo gironalismo senza scrupoli in cerca di visibilità e successo ad ogni costo, con in più la "CATTIVERIA" di un Wilder davvero da antologia
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