La perdizione
- Biografico
- Gran Bretagna
- durata 110'
Titolo originale Mahler
Regia di Ken Russell
Con Robert Powell, Giorgiana Hale, Lee Montague, Miriam Karlin, Rosalie Crutchley, Gary Rich
Non so.. davvero non ce la faccio a proseguire nella visione de 'la perdizione' di Ken Russell. Opera rarefatta.. color seppia, molto ostica, almeno per me, per la mia visione del cinema e delle cose in genere, per i miei codici espressivi.. non so, non so davvero. Leggo Huppert che ne scrive meraviglie: "Un viaggio austriaco musicale dentro Architetture Jugendstil emanate dai surreali sospiri di Ken Russell, note che si alzano come solo la dolcezza del fuoco sa fare, pronte a mostrare i propri muscoli grotteschi." Stimo molto Huppert (l'utente, non l'attrice) e ciò che scrive.. ma proprio non riesco a condividere certe visioni. Strano regista Ken Russell.. di suo apprezzai molto 'i diavoli', poi vidi su odeon una specie di tv-movie con un giovanissimo hugh grant ed una donna che si trasformava in un serpente.. una cosa davvero improponibile, credo facente parte della fase discendente del cammino artistico del regista. 'La perdizione' comincia con un bell'incubo in cui il protagonista (il compositore Mahler) s'immagina di pietra. Poi il tono vira decisamente verso il più rigoroso romanzo d formazione mitteleuropeo.. una sorta di Lacòmbe Lucièn meno naif e più estetizzante. Tra Visconti e certo cinema francese del passato che mai son stato in grado d comprendere, godere, interpretare e digerire. Senza dubbio un mio limite, e me ne dispiaccio sul serio. Del resto da uno che ha visto Schwarzenegger fino a 20 anni non è che ci si possa aspettare la luna! Ma adesso basta parlare di Russell, parliamo di Me. Ecco, stavo pensando in effetti al modo che ho di adorare le mie psicopatologie. Con un affetto carezzevole che neanche v'immaginate.. è forse per questo che non me ne resta abbastanza per le ALTRE. Persone. Un circolo vizioso che s'autoalimenta.. psicopatia ---> narcisismo ---> affettività residua insufficiente ---> eremitaggio ---> psicopatia ..etc. etc. E come si fa? ah non lo so, per il momento mi è bastevole contemplarMI. Si che poi Ken Russell è quello di 'stati di allucinazione', la storia del professore zelante che diventa un antropoide. Non era malaccio quel film. Beh dov'eravamo rimasti? ah si, il crogiuolo delle etnìe. Eh beh son problemi eh, da affrontare in maniera tassonomica, se possibile. Ma temo non lo sia. Non oggi. Non qui. L'elogio della propria normalità.. che tenerezza. Mi piacciono le persone che si credono 'normali', mi attraggono. Se di sesso femminile poi ancora meglio, in quel caso rilascio endorfine. Bellissimo termine.. sebbene non sia in grado di giustificarne scientificamente l'utilizzo. Ecco, il problema è che a me piace il cinema di Julie Taymor. Se volete farmene una Colpa fate pure, ma che sia almeno sul grigio scuro.
Titolo originale Mahler
Regia di Ken Russell
Con Robert Powell, Giorgiana Hale, Lee Montague, Miriam Karlin, Rosalie Crutchley, Gary Rich
Titolo originale This Above All
Regia di Anatole Litvak
Con Tyrone Power, Joan Fontaine, Thomas Mitchell, Henry Stephenson, Nigel Bruce
di certo cinema 'pittorico', e me ne dispiaccio
Regia di Angelo Orlando
Con Angelo Orlando, Ricky Memphis, Claudia Gerini, Barbara Cupisti
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