Ombre immobili in attesa sulla polverosa mulattiera del tempo, fatte rivivere di tanto in tanto da un provvidenziale raggio laser che fruga tra le pieghe della memoria numerica. Drammi umani reiterati ad oltranza che nella parola fine ritrovano la forza di ripartire da zero. Sono i personaggi che ci accompagnano sempre più di rado nelle nostre notte insonni, mettendo a nudo i loro vizi e le loro debolezze a nostro esclusivo uso e consumo. Costantemente pazienti e docili, pronti a concedere il bis al minimo accenno del telecomando, talvolta voraci vampiri sanguinari che si nutrono indirettamente dei nostri sogni e delle nostre passioni, non lesinando neppure per un attimo di coinvolgerci nei loro vortici esistenziali con la sola forza dello sguardo ricattatorio. Sono i protagonisti di storie anomale, deviate, problematiche, in paziente attesa della nostra comprensione, una volta incasellati e gerarchicamente ordinati negli archivi polverosi del tempo a conquistarsi il dolce sonno dell’oblio. A torto o a ragione? La questione è irrilevante, le ombre non hanno più consistenza materica. Di esse rimane solamente l’effluvio, peraltro altamente impersonale.
Con Charlotte Gainsbourg, Gérard Lanvin, Sami Baouajila, Grégori Dérangère
Fumosa ombra dalla carica disturbante e dalla mente deviata, dotata dell'invidiabile dono dell'ubiquità. Si divide tristemente tra letti sfatti di una Parigi non ben identificata e le inquietanti disarmonie di una Venezia arcana e misteriosa.
Con John Turturro, John Goodman, Judy Davis, Michael Lerner, John Mahoney
Ombra anomala, reperto di circo da commedia umana lasciato in libera uscita, dallo sguardo fisso nel vuoto, forse intento a frugare al di là della vincolante contingenza del reale.
Con Tim Robbins, Gore Vidal, Susan Sarandon, Giancarlo Esposito, Ray Wise, Brian Murray
Ombra che riunisce in sé tutti i luoghi comuni di un conservatorismo retrogrado ed ipocrita, usando come scudo una serie di ideali perseguiti soltanto a parole (patria, chiesa famiglia) per buttare fumo negli occhi dei gonzi.
Baricentrica ombra catalizzatrice di passioni, investita di un carisma puramente esteriore. Pur molto distante dagli originali intendimenti fitzgeraldiani, riesce alla lunga a convogliare lo spettatore sulla sua lunghezza d’onda.
Con Helmut Berger, Romy Schneider, Silvana Mangano, Umberto Orsini, Trevor Howard
Ombra problematica, spinta dal suo anelito visionario a percorrere con inesorabile gradualità tutti i gradini di una propria dissoluzione esistenziale, mai completamente paga di bere l’amaro calice della degradazione umana.
(Non) v’è dubbio sul suo sesso. Con quell’aspetto lievemente androgino l’ombra ha vissuto 400 anni ed è invecchiata di un giorno. Accreditata di una diegesi temporale su misura in cui il tempo così come concepito dall’uomo non ha più valore.
Ombra martire del mestiere di vivere. Consenziente vittima sacrificale di divinità mostruose dall’apparenza umana oppure visionaria creatura prematuramente avviata con passo non sincronizzato sul suo viale del tramonto?
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