Anche a Udine le sale cineamtografiche storiche, del centro storico (pardon il gioco di parole), una dopo l’altra hanno chiuso i battenti. Tristemente abbandonate dopo anni e anni di onorata carriera e, quel che peggio, quando queste erano perfettamente funzionanti e adeguate alle nuove esigenze del pubblico (impianti dolby, sedie confortevoli e, per gli amanti, persino le patatine e i pop corn in sala!). l’amministrazione comunale non ha mosso un dito per evitare la chiusura del Capitol (posto scelto per costruire un nuovo parcheggio mai voluto e x fortuna rimasto un progetto e basta!), dell’Ariston (una sala enorme e non certo di serie B), del Puccini (appena rimesso a nuovo), dell’Odeon (ubicato in un edificio storico del centro, tutt’ora inutilizzato e al centro della tombola che decide le sue sorti: sala congressi, o abbandono totale dell’edificio..opteranno x la seconda!). novità delle novità, anche il Centrale è morto. Tragedia!!! Invece, una piccola realtà, il Cec (centro espressioni cinematografiche) coraggiosamente ha preso in gestione le due sale del Centrale sistemate e adeguate alla nuova logica del multisala (pochi posti, acustica da urlo, sedie come la poltrona di casa) e da oggi, credo, inizia la sua nuova stagione/gestione. Imboccalupo, dunque. Il Cec è l’unica realtà che è sopravvissuta al dilagare dei multisala sorti appena fuori città e non soltanto non èscomparsa, ma si è adirittura allargata aprendo il Visionario, un multisala d'essais, dove nn mancano le rassegne e le proposte interessanti. Inizialmente contraria x principio ero restia a usufruire dei servizi offerti da questo nuovo tipo di cinema, anche xchè la chiusura di quelli del centro aveva fatto perdere il lavoro anche a parecchia gente. Oggi, invece ammetto che la comodità dei multisala, il parcheggio gratis come ricordava ieri qualcuno parlando di Firenze, il posto acquistato ondine e scelto da te..certo il vicino stronzo che s’ingozza di patatine come un maiale può capitare, ma nn è meno fastidioso di chi, nelle “vecchie” sale, parlava tutto il tempo commentando il film, manco fosse Ghezzi! Piccole realtà sopravvivono soltanto se scelgono di stare al passo coi tempi e di proporre un’offerta cinematografica diversa, alternativa a quella dei multisala (anche se da noi uno dei due multicinema fa spesso rassegne e proiezioni “datate” il che nn mi permette di parlarne male). Anche il cinema d’essais può, dunque, trovare il suo spazio, con o senza multisala, e con una programmazione personalizzata, di nicchia se volgiamo o a tema o comunque che esca dai circuiti tradizionali, restituire al pubblico le atmosfere dei vecchi cinema. dimenticavo: anche uno dei due cinema a luci rosse, il Cristallo, dopo essere stato declassato a cinema "normale" ha chiuso i battenti. sopravvive soltanto il Diana, unico cinema che da decenni proietta solo porno, e niente film x bambini a Natale!
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