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Un' INIEZIONE di fiducia al calcio italiano...
di RAGIONTRAVOLTA ultimo aggiornamento
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Un' INIEZIONE di fiducia al calcio italiano...

E' assai curioso che dopo diverse ore dalla diffusione delle prime indiscrezioni sul 'video-shock' su Fabio Cannavaro, e dopo un bel po' d tempo dalla trasmissione del video stesso da parte della rai [video in cui, è bene precisare, si vedono Fabio Cannavaro, capitano della nazionale italiana, ed altri calciatori del Parma calcio, stagione '99, che scherzano e ridono iniettandosi flebo, siringhe ed altre simili amenita' in una stanza d'albergo in quel d marsiglia poche ore prima di una finale di coppa uefa] ..dopo diverse ore dalla diffusione e dalla ufficializzazione dell'identità dei calciatori coinvolti, dicevamo, è curioso notare come 'studio sport' (mediaset), nell'edizione delle 00.40, TACCIA del tutto in merito all'accaduto.. scelga una linea editoriale d totale omertà.. sarà forse perchè il personaggio coinvolto (o meglio coinvoltoSI.. il video è stato girato da lui stesso, un bel furbetto..) è uomoJUVE, alias uomoMOGGI, alias uomoGEA, alias uomoSKY, alias uomoMEDIASET, alias uomoFGC, alias uomoNAZIONALE ITALIANA.. se fosse stato un calciatore di serie c2..? 'studio sport' avrebbe messo a tacere l'incredibile 'scoop' giornalistico..? mah.. una cosa è certa: "il grande calcio è sempre con te" e flebo, siringhe e 'integratori' assortiti sono sempre COL 'grande calcio'.. per la serie e-non-si-lascieranno-maaaaiii.. hanno troppe cose assieme.. tutte ben chiuse nell'armadietto farmaceutico. --- IL MORBO DI LOU GEHRING è UNA SINDRME ASSAI RARA, QUALCHE ANNO OR SONO SI SCOPRI' CHE L'INSORGERE DELLA MALATTIA ERA STRETTAMENTE CONNESSO ALL'USO D SOSTANZE DOPANTI. L'ARTICOLO CHE SEGUE SI RIFERISCE A GIANLUCA SIGNORINI, EX CALCIATORE DI SERIE A, MORTO POCO PIU' CHE TRENTENNE DI MORBO DI LOU GERHING. OSSIA DI DOPING. L'ex capitano rossoblù stroncato dalla sindrome di Gehring - Piaceva a Sacchi e guidò la squadra verso i successi - E' morto Signorini bandiera del Genoa ROMA - Il Genoa ammaina la sua ultima bandiera. Gianluca Signorini, ex capitano rossoblù è morto stanotte. L'ha ucciso una malattia rara e micidiale, la sindrome di Gehring, la sclerosi laterale amiotrofica, che l'aveva costretto su di una sedia a rotelle. Che aveva trasformato in sofferenza anche il solo deglutire. Che, giorno dopo giorno, gli aveva paralizzava i muscoli. Che aveva fatto appassire uno come lui, alto quasi un metro e novanta, con un fisico massiccio. Uno che quando faceva il libero era un bel problema per gli attaccanti. Era la bandiera del Genoa, Signorini. Per i tifosi rossoblù era il "Grande Capitano", per Arrigo Sacchi un modello da seguire. Guidava lui la difesa del miglior Genoa del dopoguerra, quello che nel 1991 arrivò quarto in campionato e nella stagione successiva conquistò la semifinale in Coppa Uefa. Dai trofei al dolore in poco tempo. Da Marassi all'ospedale. E Signorini che ripeteva: "E' il destino". Nonostante la procura di Torino volesse capire, dopo alcuni casi sospetti, se esistesse un legame la sindrome di Ghering e l'assunzione di sostanze proibite. Certo, il capitano del Genoa ricordava le tante punture subite dai medici nel corso della carriera. Ma stabilire un legame con la malattia era ed è cosa ardua. Neanche lui lo faceva e ripeteva: "E' il destino". Chi l'aveva salutato sul campo da calcio, lo ritrovò anni dopo, sul prato di Marassi. Ma quella che i trentamila genoani avevano davanti agli occhi era una visione distante anni luce dal passato. Abituati a vederlo guidare la difesa, i tifosi rossoblù rividero Signorini seduto su una sedia a rotelle. Era il 24 maggio 2001, il Genoa aveva organizzato una partita di vecchie glorie per raccogliere fondi a favore della ricerca e per le quattro borse di studio per i suoi figli. Allo stadio Ferraris si erano raccolti in trentamila. Sul campo, decine di ex campioni come Voller, Giannini, Conti, Pruzzo, Melli, Eranio, Tacconi, Panucci e Skuravy, guidati in panchina da Niels Liedholm, Arrigo Sacchi, Osvaldo Bagnoli e Franco Scoglio. A sorpresa Signorini si presentò a Genova circondato dalla famiglia, la moglie e i 4 figli. In pochi riuscirono a trattenere le lacrime. Piansero i suoi ex compagni di squadra, piansero gli amici. Pianse uno stadio intero quando vide il "Grande Capitano", su una carrozzella spinta dalla figlia Benedetta, fare il giro del campo. Allora sventolarono le bandiere. Oggi, quelle stesse bandiere sono ammainate e listate di nero. I funerali di Signorini si svolgeranno a Ghezzano, in provincia di Pisa, domani pomeriggio alle 15. I tifosi del Genoa stanno già organizzando pullman per essere presenti alla cerimonia. (6 novembre 2002) [tratto da repubblica.it] --- Alla luce di quanto detto, dedichiamo questo suggestivo testo di F. De Gregori a fabio CANNAVARO, il prode capitano della nazionale italiana, un ESEMPIO per tutti gli sportivi: "Guarda i muscoli del Capitano, tutti di plastica e di metano, guardalo nella notte che viene, quanto sangue nelle vene. Il Capitano non tiene mai paura, dritto sul cassero fuma la pipa, in questa alba fresca e scura, che rassomiglia un po' alla vita. E poi il Capitano se vuole si leva l'ancora dai pantaloni e la getta nelle onde e chiama forte quando vuole qualcosa, c'è sempre uno che gli risponde. "Capitano, non te lo volevo dire, ma c'è in mezzo al mare una Donna Bianca. Così enorme alla luce delle stelle così bella che di guardarla uno non si stanca". Questa nave fa duemila nodi, in mezzo ai ghiacci tropicali. Ed ha un motore di un milione di cavalli, che al posto degli zoccoli hanno le ali. La nave è fulmine, torpedine miccia, scintillante bellezza, fosforo e fantasia, molecole d'acciaio, pistone, rabbia, guerra lampo e poesia. In questa notte elettrica e veloce, in questa croce di novecento, il futuro è una palla di cannone accesa e noi lo stiamo quasi raggiungendo. E il Capitano dice al mozzo di bordo: "Signor mozzo, io non vedo niente, c'è solo un po' di nebbia che annuncia il sole, andiamo avanti tranquillamente". E BUON CHECK UP.. OPS.. CAMPIONATO A TUTTI!

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