King Vidor, 1929. "Ancora prima dell'avvento del sonoro avevo cercato, a diverse riprese, di convincere la MGM a realizzare un film che parlasse della gente di colore, ma la casa cinematografica l'aveva sempre rifiutato. Nel 1928 mi recai in Europa e, seduto in un caffè di Parigi, leggendo un giornale, appresi che tutti i film sarebbero stati sonori. Mi imbarcai sul primo piroscafo perché compresi che era giunto il momento di realizzare Alleluja (King Vidor)". A Joseba, il maestro.
Con Daniel L. Haynes, Nina Mae McKinney, William E. Fountaine
In un'epoca in cui i neri non avevano diritto di cittadinanza nel cinema hollywoodiano, Vidor gira un film sulla comunità nera. Un artista sinceramente democratico, poche storie.
Con Daniel L. Haynes, Nina Mae McKinney, William E. Fountaine
Mentre la folla canta nel capannone una luce bianca illumina la moltitudine di braccia al cielo. Non è più identificabile come una folla di neri, ma semplicemente come una folla.
Con Daniel L. Haynes, Nina Mae McKinney, William E. Fountaine
Vidor sfrutta alla grande l'imperfezione del sonoro appena nato, nelle scene di massa il suono sporco anticipa la concitazione del sonoro altmaniano. Ed è incredibilmente funzionale alle scene.
Con Daniel L. Haynes, Nina Mae McKinney, William E. Fountaine
Chick, la ragazza che porta la rovina nella comunità nera, ha la pelle quasi bianca e nel finale indossa un vestito con un cuore bianco cucito sul petto. Non è facile simbolismo, è la capacità dei grandi artisti di esprimersi alla lettera.
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