Sbatti il mostro in prima pagina
- Drammatico
- Italia
- durata 93'
Regia di Marco Bellocchio
Con Gian Maria Volonté, Fabio Garriba, Carla Tatò, Laura Betti
troppo bello l'inizio. con la corsa dell'ambulanza verso l'ospedale con le musiche di morricone e la sirena del mezzo che si confondono con sospiri femminili. siamo a praga, una città che mette già addosso un senso di oppressione. tutti quei palazzi antichi così pesantemente belli. si rimane invischiati in una spaventosa trappola. negli artigli appiccicosi di un sistema vecchio e decrepito che non vuole cambiare. al contrario per mantenere una parvenza di rispettabilità vampirizza coloro che cercano una via di fuga. ma non c'è nemmeno la speranza. ti fanno credere che tutto quello scintillio di fasto e nobiltà sia un'apertura verso un mondo migliore(sic) e invece nulla deve cambiare. tutto deve rimanere allo stato totalitario in cui è da sempre. parte fantastica per josè quaglio. pura apparizione per il belloccio e insipido sorel. adorf meglio con di Leo. da horrori dittatoriali a brividi prossimi a tali horrori. l'italia degli anni della contestazione, dei disordini di piazza, delle stragi di stato, del passaggio alla clandestinità e quindi alla banda armata è qualcosa di molto simile al film di lado. il film di bellocchio è per me una riuscita commistione tra il politico e il thriller. nel film di lado la polizia in giacca nera era sempre presente e ti controllava, qui gli occhi di industriali, giornalisti e politici tutti concentrati per cercare di vincere le elezioni il più legalmente possibile per non cadere nel colpo di stato. è certo poi che con facce come quelle di volontè e john steiner come si potrebbe mai stare tranquilli. con solo 4 scene steiner si è ritagliato un ruolo memorabile. prerogativa dei grandi del resto, e di grandi nel film di bellocchio ce n'è a bizzeffe a cominciare dalla gracchiante laura betti e dall'attore che interprete roveda... quella faccia di merda di volontè: "ci ritroveremo tutti nel suo primo libro". senza sapere niente di lei è un film strano. pervaso e posseduto, nonchè recitato da milano, dal suo smog, dalla nebbia e da quella strana creatura che risponde al nome di paola pitagora. un'attrice che naturalmente in italia non ha avuto la fortuna che si poteva presagire da un film come questo. un peccato, così come è un peccato il film di pete walker. schizo è una delusione. interpretato da una burrosa ma insipida lynne frederick. non c'è quell'ansia e quel senso di malsano che ti lascia un film come nero criminale. divertente infine il film della hammer. interpretato da protagonista dalla solita tettona, per lo meno ci si diverte. valerie leon è quello che si dice un vero passerone. talmente incapace da non volersi di proposito accanirsi. a che pro poi? si è divertita lei, ci siamo divertiti noi. lei nella swinging london, io no ahimè.
Regia di Marco Bellocchio
Con Gian Maria Volonté, Fabio Garriba, Carla Tatò, Laura Betti
Regia di Luigi Comencini
Con Philippe Leroy, Paola Pitagora, Gabriella Galvani, Giorgio Piazza
Titolo originale Blood from the Mummy's Tomb
Regia di Seth Holt
Con Andrew Keir, Valerie Leon, James Villiers, Hugh Burden, George Coulouris
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