Parole, parole, parole...
- Commedia
- Francia
- durata 120'
Titolo originale On connaît la chanson
Regia di Alain Resnais
Con Pierre Arditi, Sabine Azéma, André Dussolier, Agnès Jaoui, Jean-Pierre Bacri
IO, ROBOT - RECENSIONE DI ENRICO MAGRELLI: "Un film come Io, Robot di Alex Proyas (Dark City, Il corvo) ambientato nella Chicago del 2035 e interpretato da Will Smith, quintessenza del divo cool per adolescenti di fatto e per adolescenti ripetenti, nella parte del detective Del Spooner, sospettoso sulla convivenza, apparentemente realizzata e priva di tensioni, tra umani e prodotti della robotica e indifferente ai rovelli della roboetica, si presta a una miniriflessione che ha quattro principali porte d’ingresso. La prima dà accesso alla stanza in cui i blockbuster estivi hollywoodiani, anche quando si ispirano a fonti letterarie di qualità (in questo caso i racconti di Isaac Asimov), sono da valutare in quanto prodotti-testi robotizzati. La seconda ci porta nell’area in cui i film sono gratificanti se guardati con gli stessi occhi con cui si guarda un documentario sui progressi della tecnologia degli effetti speciali. La terza conduce nel vestibolo angusto in cui la correlazione tra trame e dialoghi è materia da neofantascienza creativa. La quarta si spalanca nella cantina buia in cui i corpi scompaiono: dopo quella del set e quella degli attori si assiste all’eclissi del corpo della regia e del regista. Se non si vuole aprire una di queste quattro porte (potrebbero essere di più o di meno), il film può essere liquidato d’impulso o si può aspettare il 2035 per analizzarlo come fossile di una fantasia cinematografica d’annata." Enrico Magrelli, FilmTV CAZZO ENRICO.. LA PUNTEGGIATURA! no, dico.. rileggetevi il primo interminabile periodo.. è un tripudio di contorsione espositiva.. un regno anarchico di incidentali che si ripiegano su loro stesse.. si può dire che per magrelli le incidentali siano ciò che per me sono i puntini di sospensione.. (una droga) ma IO almeno non son caporedattore d'un bel nulla! e mi andrebbe eh.. e poi quell'inizio: 'un film come io, robot..' di.. e vabbè.. ma cazzo vieni al dunque! il lettore s'è già fatto du matriciane guardando la versione integrale di 'via col vento' prima che si giunga ad una affermazione che dia senso a tutte le frasi precedenti.. 'interpretato da willl smith..' che.. taratàtaratà.. [e inizia un panegirico interminabile su will smith], no dico, son pazzo io o costui scrive peggio del 'comandante stopardi' di biscardiana memoria..?? essù.. la 'roboetica'.. la 'neofantascienza creativa'.. ma che siamo all'IKEA della letteratura moderna? se non si sa che diamine dire dopo aver visto [uhmm..] un film, ci si tace. Piuttosto che coniare neologismi da fumetto cyberpunk di terza categoria, ci si limita a dare un voto (tecnica nel quale il Nostro è maestro) e si liquida il film con una frasetta modesta.. si fa miglior figura, non credete? Perchè umiliarsi credendosi FLAIANO?
Titolo originale On connaît la chanson
Regia di Alain Resnais
Con Pierre Arditi, Sabine Azéma, André Dussolier, Agnès Jaoui, Jean-Pierre Bacri
Titolo originale Little Man Tate
Regia di Jodie Foster
Con Jodie Foster, Dianne Wiest, Adam Hann-Byrd, Harry Connick jr.
Titolo originale The Real Howard Spitz
Regia di Vadim Jean
Con Kelsey Grammer, Amanda Donohoe, Geneviève Tessier, Joseph Rutten
MA VOTANTE EH...
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