Sta arrivando Halloween, e come si fa a non dedicare una playlist a uno dei babau più famosi della storia del cinema horror, che ovviamente è il Michael Myers della serie "Halloween"? Ripercorrendo un po' la sua storia non si può non dire che è figlio niente popodimenoche del fantastico John Carpenter, regista cult che è entrato di diritto fra i migliori registi (sicuramente fra i più innovativi) in ambito fantascientifico/horror: il primo "Halloween" è infatti un capolavoro di tecnica, di suspance, un gioiellino che potrebbe servire anche da manuale di cinema horror, perchè no. All'epoca terrorizzò molta gente, e ancora oggi fa il suo effetto (quando lo vidi rimasi incollato alla poltrona). Tre anni dopo l'uscita del capostipite, e lo stesso anno (1981) in cui uscì il secondo capitolo della serie dei "Venerdì 13", uscì nelle sale il seguito -facoltativo- diretto da Rosenthal, che di Carpenter ha poco o nulla. Ma "Il Signore della Morte" (il titolo italiano è questo e non "Halloween II", così come "Venerdì 13 - Parte II" si chiama "L'assassino ti siede accanto) si fa apprezzare per la sua ambientazione in un claustrofobico ospedale e per una certa tensione che si mantiene lungo tutta la pellicola. Ruffiana e brutta l'idea di girare un filmettino niente di chè e intitolarlo "Halloween III" senza che ci sia il beneamato Michael... comunque potabile. Per soli fan scatenati i tre capitoli seguenti, di cui il quinto è inedito non si sa per qual motivo in Italia. Miner, venti anni dopo essersi cimentato con Jason nei primi due seguiti di "Venerdì 13", si cimenta col rivale del deforme babau-zombie nel discreto "Halloween - 20 Anni Dopo", per i fan un ritorno alle beneamate origini (questo potrebbe essere il vero terzo capitolo della serie, a pensarci!) e riporta la straordinaria Jamie Lee Curtis nel ruolo di Laurie Strod. I critici non sanno che dire (anzi, lo sanno, e pure bene), ma per chi apprezza Myers e la storia di Haddonfield è un discreto prodotto di genere. Altra musica per il recentissimo "Halloween - La Resurrezione", ottavo e fiacco capitolo diretto di nuovo da Rosenthal, che si riconferma regista senza capacità innovative: qualche sobbalzo di qua e di là, ma a volte ridicolo e persino noiosetto. Si conclude per ora l'incubo di Michael Myers, e in attesa che il nostro si risvegli -potrei giurarci- auguro a tutti un felice HALLOWEEN...
Il titolo è trufaldino. I fan di Michael forse lo odieranno, chi vuole una storia dell'orrore un po' banalotta, classica ma che regali qualche momento riuscito lo può apprezzare. Io sono a mezza via.
Leggermente meglio dei precedenti due capitoli, ma sempre un capitolo per soli fan scatenati. Qui si racconta forse troppo di Michael, il che fa perdere un po' l'alone di mistero della storia.
La serie riprende una giusta piega, tornando ad essere quella di una volta, con un Michael forse più cattivo e classico. La tensione tiene bene, il resto è banalotto, ma efficace.
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