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di ferie e visioni, uno sguardo su alcuni ruoli della donna nel cinema e perchè no sull'uomo. per quanto mi riguarda una delle più emblematiche è stata miou-miou. la sua marie non è solo riuscita a sconfiggere la puttana sophie, ma ha piegato e spezzato la mascolinità ridotta in brandelli del magnaccia che credeva di sovrastarla col suo potere. un potere che si sgretola in polvere come un vampiro alla luce del sole. non rimane nulla, se non un'ombra sul terreno. certo la protagonista riesce magari a non farsi baciare dal vampiro, troppo pura per meritare la morte, ciò che invece non scampano le comprimarie, sicuramente oberate da colpe troppo ingombranti per liberarsi dal male senza pagarla con la vita. la meravigliosa baronessa di martita hunt nel bel film di fisher, madre del demonio che lei stessa ha allevato e incitato. muore ma col sorriso sulle labbra, consapevole del riposo eterno. una religione a suo modo anche quella del vampirismo. se non vieni contagiato per amore vieni contagiata per lussuria o per sfamarsi, il che implica in entrambi i casi la morte. professare l'edonismo alle sfortunate che vengono contagiate(e naturalmente non per colpa loro, dal momento che poteri soprannaturali le rendono succubi)implica la morte per espiare quel peccato che comunque in quanto donne, sono le dirette responsabili(inciterebbero il demonio a possederle e i vampiri a baciarle). e non vi è scampo nemmeno per la protagonista del film indiano. nonostante l'immolazione delle mogli sulle pire dei mariti morti sia stata abolita alla fine dell'800, gli astrologi e i bramini per rafforzare il loro potere, convincono un vecchio moribondo a sposarsi con una giovane vergine. la ragazza è destinata a morire. lo vuole il padre bramino, lo vuole la religione millenaria, e chi non lo vuole non ha la forza e il coraggio per opporsi, se non un intoccabile addetto alle pire che non ha nulla da perdere. chi ha qualcosa da perdere non ha voglia di esporsi. la ragazza oltre a sperare che il marito non muoia, dovrà anche soccombere alla sua riabilitazione e vedersi da questo sbeffeggiata e insultata e spinta al suicidio mediante auto-annegamento. non morirò arsa viva, ma dovrà morire nel fiume di madre gange per un capriccio del vecchio marito. è grottesco che in una società così votata contro la donna, a richiedere i sacrifici disumani femminili sia proprio la grande dea madre-gange(attraverso la parola di uomini ça va sans dire). la giovane accetta tutto, poichè dovrebbe accettare comunque il disprezzo e l'emarginazione della società, se non accettasse di morire. una totale impossibilità di salvezza. come una strega nel medioevo o l'autoimmolazione di una kathy whitaker. assistiamo anche a redenzioni come quella della poliziotta del bel thriller visto grazie al consiglio di bocchi. una redenzione che puzza di strino perchè sembra quasi forzata. forzata dal confronto con lo psicopatico di adrien brody(ottima prova). quelle che chiamiamo schifose perversione che dobbiamo affrontare il giorno dopo allo specchio, le voleva veramente abolire dal proprio codice di regole comportamentali o lo ha fatto per costrinzioni sociali? perchè se una persona decide di farsi bruciare con le sigarette deve per forza vedersi scendere all'inferno come rourke in angel heart? voglio dire che maura tierney non mi ha convinto. brody pare l'abbia liberata morendo, e l'immagine della tierney che stringe la mano del marito con la testa bassa in un bar non mi ha convinto. si sdoppierà nuovamente in altre personalità pur di dimostrare al marito che è "guarita"?... comunque sia la donna e la figlia pagano i debiti di un marito e di un padre, anche se non c'entrano più con la sua vita. la benussi maltrattata ma lasciata vivere nel film di di leo, ma anche la koscyna uccisa dalla mala per farla pagare al luca canali del grande mario adorf. del resto innocente. solo un piccolo traffichino, immischiato suo malgrado in un gioco troppo grande da uomini d'onore non troppo d'onore. una questione d'ossigeno, che manca. non è un caso che la protagonista di safe sia una donna. nonostante gli anni passati, i progressi fatti e le condizioni migliori, una donna è ancora come un oggetto non identificato. un'extraterrestre che cammina con bombole di ossigeno... una vampira, un'essere da debellare. bruciandola, riducendola oggetto mercificato o da rituale antico di millenni... nei film

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La mala ordina

  • Noir
  • Italia, Germania
  • durata 92'

Regia di Fernando di Leo

Con Mario Adorf, Henry Silva, Woody Strode, Adolfo Celi, Luciana Paluzzi

La mala ordina

In streaming su Rai Play

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puttana o moglie

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