La nuova terra
- Commedia
- Svezia
- durata 128'
Titolo originale Det Nya landet
Regia di Geir Hansteen Jorgensen
Con Mike Almayehu, Ingrid Luterkort, Michalis Koutsogiannakis, Lia Boysen
rinunciare alla vita per non sentirsi addosso la gravità delle responsabilità. julie covington decide di lasciarsi morire per sfuggire l'eredità fratricida che sente appartenerle. è una scena molto crudele e molto bella quella in cui viene nutrita a forza. vera, vengono nutriti a forza i malati che non riescono più a mangiare. lei potrebbe, ma non vuole. in città, nell'irlanda degli anni 20 ci si ammazza, tra opposte fazioni religiose. la religione diventa una transenna da spostare più avanti o più indietro. un carroarmato, un fucile, o una pistola un regolamento di conti e urlare la propria appartenenza alla fazione opposta. la religione serve anche per opprimere le persone per le proprie idee avverse al regime o per fare un pò di "pulizia" in casa. l'imbarbarimento che precognizzava pasolini non è distante. non ci si è mai distaccati dalla propria ferinità. massoud e alì cercano rifugio in una terra liberale come la svezia, ma la svezia ha chiuso le porte. massoud e alì se tornano in iran e in somalia, rischiano la morte. non mi riesce di vedere ai rifugiati come a delle persone reali. sono immagini nei telegiornali. sono lontani, com'era lontana la guerra in bosnia. però sono ancora vive le immagini dei cadaveri rigidi e secchi riversi per le strade o nei giardini di casa. romero ha immaginato dei morti viventi che tornano ai supermercati per un bisogno assimilato nel dna a consumare. si consuma anche se non se ne ha bisogno. un'ingordigia che porta a sbranare il proprio vicino, il proprio parente. ti mangio per non perderti teorizzava e praticava una tribù da qualche parte nel mondo. gli sguardi dei protagonisti di BENVENUTO MR PRESIDENT. i bosniaci guardano i serbi, coloro coi quali devono costruire un nuovo paese. insieme devono ricominciare. la comunità internazionale lo richiede. bisogna ristabilire la normalità, in un paese dove la normalità fino a qualche mese prima erano le fosse comuni e le esecuzioni sommarie. lo scannamento, la violenza. è normale che persone scappino da tutto questo. sarebbe anormale pensare di non scappare, potendolo fare. LA NUOVA TERRA è un bel film fatto di primi, primissimi piani dei visi degli attori. di uomini e donne che cercano un rifugio, che però è difficile se non possibile da avere. la felicità non è così spesso scontata. massoud crede di averla finalmente raggiunta, ma serve un ulteriore sacrificio. magari sarà l'espatrio, la prigione o la morte. tra i due, almeno alì riuscirà forse a farsi una vita. ed è giusto la vita ciò che è rimasto ai protagonisti di QUIERO SER e LETZTE BAHN. entrambi sono caratterizzati da un incontro. in QUIERO SER l'incontro è il fuggevole ritrovo di due fratelli. solo il più giovane riconosce l'altro, colui dal quale è stato tradito da bambino. ricorderà tutto nell'attesa del conto al ristorante, mentre il fratello canta una canzone seduto per terra. "se devo essere tradito, non voglio esserlo dal fratello". con queste parole si separarano per non rivedersi mai più. è un'immagine tanto bella quanto crudelmente bella. un fratello si perde nel traffico in macchina, mentre l'altro s'incammina a piedi son tutte le sue borse di plastica e la telecamera, si alza, retrocedendo. la distanza del nostro occhio è la freddezza del fratello nell'essere protagonista e nell'assistere a quel ritrovo, decidendo di non fare assolutamente nulla. mentre in LETZTE BAHN l'incontro è molto più malinconico. un uomo, una ragazza, una stazione della metro. la fine di una solita noiosa giornata di normalità per la giovane. poche chiacchiere e una sigaretta. una realtà che ci si rifiuta di prendere in considerazione. le persone capita che perdano tutto e che non siano più capaci di riprendere la vita in mano. è un rifiuto?
Titolo originale Det Nya landet
Regia di Geir Hansteen Jorgensen
Con Mike Almayehu, Ingrid Luterkort, Michalis Koutsogiannakis, Lia Boysen
Titolo originale Ascendancy
Regia di Edward Bennett
Con Julie Covington, Ian Charleson, John Phillips, Susan Engel, Philip Locke
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