Tarantino è un simpatico ex noleggiatore di film. Il suo immaginario si è formato a seguito di centinaia di visione eterogenee. Non cinefilo, né esteta, è oggi celebrato come rievisionatore di un linguaggio ormai consunto. Siamo certi, o come al solito ci fermiamo dietro le indicazioni di certi "critici" e dei press agent? Premetto, Tarantino è simpatico, ma oggi si crede troppo "à part", o così gli fanno credere d'essere altri. Eppoi, illudendomi che egli mi possa leggere: "Quentin, guarda Godard, e non limitarti al solo Band à part, che abbiamo capito, l'hai visto. Vai oltre".
Insomma, il look degli attori è notevole (anche se preferisco il nero integrale, al nero alternato sangue). Che cosa dice Tarantino in questo film?
L'arte, può essere fine a se stessa (lo diceva anche Wilde) ma deve comunque procurare senso...
Promemoria per Tutti: lo sfalsamento temporale era già stato proposto e sondato da Godard negli anni Sessanta: guardatevi Pierrot le fou, più senso (leggi: capacità di induzionwe al pensiero), meno sangue (che nel film di Godard, come dice egli stesso, è
Il "genere" exploitation è morto poco dopo essere nato: rispondeva a certe esigenze (se vogliamo, addirittura sociali). Tarantino lo riesuma, non per fargli l'elegia, ma per riproporlo. Fuori tempo massimo.
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