"L' attività artistica letteraria del 600 è stata a lungo considerata come il frutto del "gusto malato", della "stramberia" e dell' "esagerazione" propri di quell' epoca. Nel 700, l' Arcadia con Gravina, e poi l' Illuminismo con Parini, portano avanti la denuncia del Barocco in nome del "buon gusto" e della "ratio". Nell' 800, F. De Sanctis, nella "Storia della letteratura italiana", osserva come la crisi della coscienza e dei valori morali e civili del 600 abbia condotto a una letteratura formalistica, priva di contenuti e quindi vuota e falsa. Bisogna arrivare alla fine dell' 800 per avere con H. Wolffin una rivalutazione del 600: il Barocco aspira all' infinito e all' inafferrabile. Nel 900: si contrappongono due linee critiche contemporanee e contrapposte. Una di Benedetto Croce, che giudica il 600 come caratterizzato dalla decadenza dei valori etico-religiosi, e produttore del "brutto artistico". L' altra, di Eugenio d' Ors: sulla base degli spunti critici wolffiniani, attua contro Croce una rivalutazione del Barocco. Il filosofo W. Benjamin, sostiene che il Barocco anticiperebbe, con l' allegoria, la moderna avanguardia. Calcaterra vede il Barocco come storia dell' anima, come una forma speciale d' arte, perché è una forma speciale di vedere."
("Percorsi della letteratura italiana").
Mario Bava eroicamente assassinato dai propri colori? Abile emanatore di scettri di contrapposizioni, distributore demoniaco di bave di sovrapposizioni?
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