In sala: The Monkey

Una volta, i film di bravi registi che facevano un prodotto brutto, si chiamavano “film su commissione”, mi auguro con tutti il cuore che si tratti di una cosa del genere.
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Una volta, i film di bravi registi che facevano un prodotto brutto, si chiamavano “film su commissione”, mi auguro con tutti il cuore che si tratti di una cosa del genere.
A parte Biancaneve di cui ci direte voi, c'è molto cinema in questo fine settimana da vedere e da inserire nella vostra watchlist.
Genitori, figli, psicoanalisti. La manosfera, gli incel. Più che una recensione un punto di partenza.
The Electric State: in pratica la “Fiera della Carne” di “A.I.” in versione l’Albero Azzurro & MeleVisione (con tutto il rispetto per Dodò, Orso Balosso, Tonio Cartonio, Milo Cotogno e soci) con l’appeal che può generare l’horror vacui/pleni dei Me Contro Te.
Film che funziona perfettamente, esattamente come uno scambio ferroviario ben manutenuto. Piacerà, e molto, a chi desidera esplorare le differenze che da sempre dividono genitori e figli.
Questo film è una raccolta senza precedenti di svarioni, insulsaggini, incongruenze come difficilmente ho visto. C’era più erotismo ne Il macellaio con Alba Parietti, giuro, e più giallo in Spiando Marina con Deborah Caprioglio. Risultati al botteghino mai così coerenti.
Film molto ben condotto da Ellen Kuras, che sceglie Kate Winslet per interpretare questo personaggio complesso, sfaccettato, dotata di una vista così perforante da vedere oltre. I suoi reportage di guerra sono ai confini dell’arte e dell’arte hanno lo sguardo inquieto e mobile.
Grazie a Gabriele Mainetti, l’Italia ha quel regista che può renderla orgogliosa nel mondo anche con i film di genere.
Il Kung Fu finalmente si trasferisce a Roma. E Mainetti lo ingaggia, lo plasma e lo trasforma in un adrenalinico film d'azione d'altissimo livello.
Il regista Gabriele Mainetti omaggia i film di arti marziali, di Bruce Lee (specie quello girato a Roma, dove il nostro se la deve vedere con un Chuck Norris giovane e sbarbato, nel Colosseo), ma anche il pulp tanto amato da Quentin Tarantino. Rimanendo a Roma.
Perkins, regista ormai totalmente dedito al cinema di genere, utilizza bene i luoghi comuni dell'horror e gestisce le scene degli incidenti pilotati dal male creando una suspense degna dei più efficaci momenti di Final Destination.
Ossia: come arrivare a guardare Adolescence preparati.
Mainetti è ufficialmente affermato come regista d’azione e fantastico. Chiedo solo una cosa: dopo i supereroi urbani, i superumani anni ’40 e le donne guerriere, fategli girare dei cinefumetti tratti da I Mostri di Roma o Pietro Battaglia che sicuramente si sbanca di brutto!
Un film coinvolgente che stravolge, grazie anche ad un finale al cardiopalma, rivelatorio ma totalmente inatteso.
La figura dell’investigatore Harry Caul, riflette quella di un’intera nazione smarrita nelle proprie certezze, scombussolata dallo scandalo Watergate.
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