Non accenna a diminuire lo slancio del box office e il pubblico premia anche Io sono la fine del mondo di Gennaro Nunziante con l'esordiente (sul grande schermo) Angelo Duro, ma in verità funziona un po' tutto.
Le esigenze prettamente autoriali sottese al capolavoro di oltre cento anni orsono, si scontrano con l'obiettivo dell'industria di cannibalizzare l'immaginario del primo vampiro della storia del cinema e moltiplicare i profitti in nome del capitalismo produttivo.
Minuzioso e ingessato, tenebroso e – in alcuni casi – ingiustificatamente sbrigativo, fluttuante e disperato, per un banco di prova che rimanda il giudizio su Robert Eggers alla prossima grande occasione, che sicuramente avrà a disposizione.
Quarto film del regista di The Witch che, novello artefice/paladino del nuovo horror americano, arriva, dopo gli orrori ancestarli di The Lighthouse e i miti iper violenti di The Northman, alla forma più archetipa del maleficio per eccellenza.
Senza scomodare le installazioni di audiovideoarte, e rilevando che la computer graphics è la migliore in circolazione ed è molto ben utilizzata, "Here" è un iperoggettuale retro-avanguardista flusso/conglomerato cine[ma(togra)]tico non eludibile. Non eludetelo.
Larrain è un artista poliedrico che ama infrangere le regole codificate del film biografico, non rinuncia ad un certo margine di invenzione romanzesca, si documenta in maniera rigorosa sul personaggio e poi finisce per dare spazio ad elementi visionari.
"Maria" ha sia punti di forza inattaccabili quanto punti discutibili che lasciano più che altro perplessità. Pur essendo un film ben confezionato e godibile non ha la forza espressiva dei precedenti bio-pic del regista. Urge ritorno alle origini.
Il nuovo adattamento di Nosferatu è un gran bel film, suggestivo e tetro come è lecito aspettarsi dal talento di un regista che ormai è quasi sempre una garanzia di qualità e, in questo caso, di sano intrattenimento.
La capacità di Eggers regista è quella di saper costruire per immagini il senso di disagio, di orrore e di squilibrio emotivo. Peccato che, a livello di sceneggiatura, si lasci prendere troppo la mano da elucubrazioni cervellotiche e spiegazioni pseudo occulte.
Molti nuovi film e molti schermi a disposizione per iniziare bene il 2025. Guidano la lista Sonic 3, il Nosferatu di Eggers e Maria di Larraín ma ci sono anche il nuovo Brizzi e il biopic su Robbie Williams.
Il regista dirige con mestiere collaudato un thriller emozionante in una trasposizione ben coordinata dell'omonimo romanzo di Robert Harris. Forte di un ottimo ritmo narrativo, guida lo spettatore all'interno di un contesto proibito e chiude con un finale concitato e galvanizzante.
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