Botta e risposta
L'uomo senza sonno (2004)

La regia sa costruire in modo rigoroso l'impianto della tensione, ma l'elaborazione del senso di colpa non risulta originale; sembra quasi un rifacimento del tema del doppio di "Fight Club" in chiave più sintetica e compressa.…
leggi tuttoEros (2004)

L'episodio di Antonioni è dotato di intensità figurativa e i dialoghi rarefatti uniti alla maestria della regia tendono alla poesia. Kar wai come suo solito, sa rappresentare i sentimenti caricandoli di una levità che allo…
leggi tutto2046 (2004)

La struttura narrativa di 2046 è complessa e le immagini si intersecano con il passato, in cui i sentimenti coincidono con i molteplici incontri del protagonista con le (sue) donne: la donna che da Singapore non l'ha seguito a…
leggi tuttoLe cinque variazioni (2003)

Von Trier utilizza il metacinema e indaga sulla riproducibilità ed interpretazione della realtà, propone la sua verità. Lo spettatore è disorientato dall'inverosimile e irreale rassegnazione di Leth e si chiede senza…
leggi tuttoL'eredità (2003)

La regia si incolla ai personaggi con la camera a mano che a lungo andare diviene un vezzo stilistico che purtroppo non sa essere funzionale al film. La definizione dei personaggi è tipizzata ma non definita fino in fondo.…
leggi tuttoKill Bill. Vol. 2 (2004)

Il vol.1 non combacia con il vol.2. Più che un secondo tempo sembra un film autonomo anche per elementi stilistici. Il primo tempo era estremamente potente dal punto di vista figurativo, ogni inquadratura diveniva quadro carico…
leggi tuttoBallo a tre passi (2003)

L'esordio nel lungometraggio di Salvatore Mereu è in grande stile e propone una struttura a episodi permeabili che si compenetrano popolandosi di personaggi che quasi impercettibilmente ritornano, mescolando dialetto sardo e…
leggi tuttoCoffee & Cigarettes (2003)

Il regista svolge una sorta di viaggio nicotinico nella memoria e nella nostalgia restando però a tratti intrappolato dalla costruzione formale della messinscena che, a lungo andare, lascia trasparire l'immensa solitudine,…
leggi tuttoBig Fish. Le storie di una vita incredibile (2003)

Tim Burton ritorna alle atmosfere di "Edward mani di forbice" iniettando surrealtà e "filosofia della Vita" ai suoi personaggi in ambientazioni fantastiche attraverso le parole di Ed, l'elogio della narrazione personificato…
leggi tutto21 grammi (2003)

Alejandro González Iñarritu destruttura la narrazione e sceglie il flashback, mostrando frammenti sparsi, in un percorso effetto-causa. Il destino inaspettatamente incrocia ed uniscele storie dei tre personaggi. Evidenti i…
leggi tuttoDune (1984)

Purtroppo un Lynch sottotono, costretto dai cliché di genere e dalle difficoltà di produzione. Nonostante questo il tocco originale di questo cineasta straordinario si sente, dalla scelta degli attori alle scenografie…
leggi tuttoDune (1984)

Purtroppo un Lynch sottotono, costretto dai cliché di genere e dalle difficoltà di produzione. Nonostante questo il tocco originale di questo cineasta straordinario si sente, dalla scelta degli attori alle scenografie…
leggi tuttoLost in Translation (2003)

All'uscita della sala dopo la visione dell'opera seconda di Sofia Coppola, lo spettatore accorto si sente permeato dalla sensazione insapore che un cinefilo non vorrebbe mai provare, la sensazione di aver visto un film…
leggi tuttoLa pianista (2001)

Haneke esegue una sublime definizione psicologica dei personaggi al ritmo caldo della splendida fotografia e delle partiture di Schubert e Schumann. Segue i suoi attori, li ama e rappresenta le loro passioni sadomasochistiche e…
leggi tuttoNói Albinói (2003)

Dagur Kári per il suo esordio alla regia mette in scena i paesaggi sconfinati della sua terra, l'Islanda, rappresentandola attraverso gli occhi di Nói, un ragazzo alla soglia dell'età adulta che si comporta da ribelle (al suo…
leggi tuttoVodka Lemon (2003)

E' una storia sospesa ed intensa. Ambientato in Armenia e impreziosito da paesaggi sconfinati e innevati, è un film sulla separazione e sull'assenza, sulla povertà vissuta con dignità; separazione dagli oggetti e dalle…
leggi tuttoZatoichi (2003)

Kitano dopo la splendida prova di "Dolls" rivisita i generi classici del cinema giapponese in chiave personalissima e pop. Stupenda e di grande intensità la danza di Osei sulle note di Okinu proposta in flahback. Non si tratta…
leggi tuttoIl coltello nell'acqua (1962)

Nel primo lungometraggio di questo splendido cineasta si ritrovano alcuni temi che riprenderà in film successivi come il triangolo, tre persone in uno spazio chiuso (da notare le molte inquadrature dall'alto che evocano la…
leggi tuttoRosemary's Baby (1968)

Polanski costruisce un horror d'autore giocando sugli spazi chiusi ossessivi e su una fotografia brumosa e quasi torbida concentrata sulle tonalità del giallo a contrastare l'atmosfera che si presagisce pesante e oscura. Lo…
leggi tuttoLa morte e la fanciulla (1995)
Bellissima prova a struttura circolare di Polanski, che crea un impianto della tensione crescente e claustrofobico grazie all'unità di tempo luogo e azione e ai crescendo della musica di Schubert. L'aria pesante…
leggi tutto