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Ha detto di sé
Je ne suis pas le faucon. Je suis la main qui tient le faucon.
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Je ne suis pas le faucon. Je suis la main qui tient le faucon.
senza infamia nè lode il film di lawrence, con smith comunque bravo, e da solo per metà film, decisamente la migliore, con un discreto ricorso al flash-back. a parte i buchi di sceneggiatura (ma come ha fatto a propagarsi…
leggi tuttoallegoria intessuta del mito della frontiera e dello straniero, dear wendy gioca bene le sue carte sino in fondo, non platealizzando mai una certa propensione al macchiettismo e al romanticismo giovanile, comunque assai presenti…
leggi tuttotra Novecento (1976) e l'ultimo imperatore (1987), megakolossal che rendono giustizia alla megalomania provinciale di bertolucci, unico "taicun" nostrano, il regista parmense, indeciso sempre fra prosa e poesia, fra…
leggi tuttodei film del filone "erotico" di brass è il più celebre e forse il migliore. il romanzo di partenza è una divagazione fetistica e funebre sull'amore senile e l'inibizione sessuale prevista nel ruolo della moglie. brass riesce…
leggi tuttoil film di medem è uno dei migliori film sull'eros odierno, che cerca la primordialità astorica e si rifugia nel romanticismo. non dice niente di nuovo (d'altronde, chi lo fa?) e mescola una buona riflessione sull'arte dello…
leggi tuttouno dei migliori film di luna, in cui l'erotismo diventa satira sociale sull'ascesa di un self-made man e sulla sua definitiva caduta. il punto di rottura della storia, straordinariamente interpretata, su tutti da bardem, è…
leggi tuttoambiguo da par suo, cronenberg dirige uno "psico"dramma che si nutre dei suoi consueti fantasmi: corpi sanguinanti, dolenti, corpi percorsi dai segni della vita (i tatuaggi) che rimandano a quelli interni, di anime lacerate,…
leggi tuttoe non temo nessuno, nè pretendo che la mia sia la sola verità. evidentemente certuni sì. a ciascuno l'ardire di tradire la propria coscienza, unico vero peccato.
leggi tuttonon voglio entrare nel merito della pur giusta citazione che fa STRANGERINWORLD, in prima istanza perchè non conosco l'articolo a cui si riferisca scritta da Pier Maria Bocchi, e poi perchè non mi interessa fare…
leggi tuttoil paragone col libro di mc ewan si pone, essendo, il film di birkin, una trasposzione fedele e non un semplice punto di partenza. se ciò che però nel romanzo era la presa visione di un mondo allo sfascio, allegorizzato nel…
leggi tuttoprimo grande successo di verhoeven (ferhùfen), soldaat van oranje è un intenso e realistico ritratto del conflitto, in bilico tra olanda e gan bretagna, dove si rifugiano i personaggi, o almeno alcuni di loro. ottimi hauer e…
leggi tuttouno dei migliori film degli anni '80. una riflessione geniale sul ruolo del cinema come catalizzatore degli incubi di massa, come "non-luogo" che diviene qualsiasi luogo, horror che ne contiene un altro, nonchè terreno fertile…
leggi tuttoatom egoyan, armeno-egiziano-canadese è senz'altro un regista molto dotato- duttilità della macchina da presa, interesse per la recitazione accurata ma mai sopra le righe, ossessione continua e lacerante per la visione. che…
leggi tuttoprima è meglio far chiarezza sul fatto che bigas luna, come brass per certi versi, non è zalman king o salvatore samperi. più che film "erotici" (oscura parola sulla quale tutto può essere inserito, a meno che abbia una…
leggi tuttoconcludere la trilogia iniziata con SUSPIRIA era evidentemente importante per dario argento, e si sente che il film ha una componente, non solo, ma anche sociale, con quei continui riferimenti a una società che si…
leggi tuttobenchè non all'altezza dell'originale (per inciso, sopravvalutato come tutto il cinema di godard) breathless non è però una fotocopia stolida del capolavoro con belmondo. gere, da par suo, è bravo e la karpisky fotogenica e…
leggi tuttoun grande ritorno, dopo dieci anni, di uno dei registi americani più importanti della New Hollywood. negli ultimi tempo sembrava non averne azzeccata una, e i suoi progetti (pinocchio, catilina), parevano tutte destinate a…
leggi tuttorodriguez è uno dei registi più supponenti dell'attuale mainstream. in fondo è un regista per famiglie: non c'è niente di anticonformista nelle sue storie, sia per la quantità di stereotipi che utilizza, sia per quella…
leggi tuttol'opera seconda di aronofsky mette in luce un cineasta di talento, che usa la m.d.p. come un matto, senza risparmiare nulla (montaggio accellerato, split-screen, sequenze visionarie al limite dell'assurdo, dissolvenze in bianco)…
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