Hai detto di te modifica
Ha detto di sé
Ricordo che quando ero molto piccolo invece di andare in chiesa la domenica preferivo, con grande rammarico dei miei, chiudermi in casa a guardarmi in TV, sulla seconda rete Rai dalle 9.00 di mattina e per il resto della mattinata fino al TG dell'una, le retrospettive cinematografiche dei grandi classici del passato, soprattutto americani e in bianco nero, evento che segnò irreparabilmente, nel bene e nel male, la mia futura predisposizione a preferire certe fantasie rispetto ad altre. La mia infanzia quindi è stata accompagnata dai film polizieschi dell'Uomo Ombra della coppia William Powell & Myrna Loy, dal Mr. Moto di un'improbabile e giovanissimo Peter Lorre, dai film sul detective di origine cinese Charlie Chan (che non finivano mai! Ma proprio mai!!) come da quelli, classicissimi e tradizionalissimi dello Sherlock Holmes impersonato da Basil Rathbone, ma anche dalle comiche di Stanlio & Olio e di Buster Keaton fino ai film di Charlie Chaplin, di Gianni & Pinotto e dei fratelli Marx, oppure dai serial cinematografici del Flash Gordon di Buster Crabbe fino a quelli di Rocket-man (i titoli dei film non li ricordo ma da piccolo li adoravo!) per poi passare ai classici "matinee" fantascientifici made in USA con tarantole giganti, dinosauri venusiani a spasso per Roma e misteriose creature provenienti da lagune nere del Brasile, senza dimenticarsi poi degli horror della Universal fino ad arrivare a quelli, più recenti (e più ambigui), dell'inglese Hammer. La mia passione, come per tanti altri, è quindi nata prima in televisione e poi solo successivamente approdata al cinema vero e proprio, soprattutto attraverso quello di genere, il cinema più popolare, e nonostante tutti questi anni continua ancora a condizionare la mia vita e il mio mondo, così come la mia fantasia. In fin dei conti, a pensarci bene, non sembra nemmeno che sia passato poi così tanto tempo, da allora. Come se fosse giusto l'altro ieri.