per Dante e Tarkovskij
Madre e Figlio è un film di inarrivabile e metafisica grazia; di una bellezza quasi inaccettabile.
Un film come sensazione densissima: come ritrovare, dopo tanti e tanti anni, una vecchia lettera dentro un consunto cassetto; come ammirare,... segue
L’ultimo posto sulla Terra in cui rifugiarsi. Dai mali del mondo, dal freddo dell’esistenza. Un’utopia, però, pronta a disgregarsi. È questo ciò che racconta Mesto na zemle, il lungometraggio più celebre del cineasta russo Aris Aristakisjan. Al centro di Mosca è edificata una comune... segue
Regista appartato e borderline, Artur Aristakisjan è autore di soli due film, Ladoni – Le palme delle mani e L’ultimo posto sulla terra, rispettiamente del 1993 e del 2001. Una scarsità produttiva riscattata, però, dalla qualità delle singole opere. Si tratta, infatti, di due veri e... segue
Storie dal Museo dell’Ermitage - Saint Pétersbourg
Un gioiellino meno noto fra i suoi capolavori è la storia in brevi schizzi di un pittore francese del Settecento, Hubert Robert (1733-1808), membro dell’Accademia Reale, nominato "Disegnatore dei giardini del re",... segue
Sia chiaro che considero Alexander Sokurov uno dei grandi cineasti contemporanei con all'attivo alcune opere eccellenti come "Madre e figlio", "Il sole" e anche il recente "Faust". "Arca russa" lo vidi anni fa quando uscì al cinema, e l'impressione fu di un'opera di alta levatura formale, di... segue
Un film bizzarro, difficile da descrivere, che unisce il racconto di Gogol "Il naso", l'opera su di esso e la dittatura stalinista. Con diversi stili di animazione e una narrazione non lineare.L'ho trovato affascinante, sia sotto l'aspetto puramente estetico sia per la sua stranezza e inventiva,... segue
In una San Pietroburgo dei primi del novecento, mentre l'aristocrazia si crogiola nei suoi agi, all'esterno e sottotraccia, prezzolati lestofanti, precursori famelici e perversi della pornografia russa, con l’ausilio delle loro conoscenze nel campo dell'immagine in movimento e partendo... segue
Quelli che non hanno nulla per cui rimanere, montino a cavallo Non li raggiungerete, è troppo tardi ormai... I vicini vengono, si lamentano che sentono il rumore degli zoccoli Non riescono ad addormentarsi, la cosa disturba i loro sogni Quelli che non hanno nulla per... segue
Nel Maggio del 1922 Lenin ebbe la prima emorragia cerebrale che gli provocò la paralisi del lato destro e grandi difficoltà a parlare. Si riprese e continuò imperterrito la sua attività speculativa. Ma il suo calvario era appena cominciato e nel Marzo del 1923... segue
Come gli anni immediatamente precedenti a questo, anche il 1912 registra sì un aumento nella quantità delle pellicole prodotte (da 7.700 circa del 1911 a 8.700 circa, fonte IMDB) ma nuovamente non ci sono film entrati nella memoria del grande pubblico.
Per rappresentare l'anno ho... segue
1952. Durante un viaggio in treno con la madre (la bellissima Ekaterina Rednikova), il piccolo Sania (Misa Philipchuk), un bambino di 6 anni, si imbatte in Tolyan (Vladimir Mashkov, star del teatro russo), 33enne in divisa. I tre prendono una stanza in affitto in un condominio e per un po',... segue
C'è umiltà nella sua superficiale indifferenza. Gli iperrealistici tableaux vivants a cui Sokurov da tanto ci ha abituato realizzano istantanee di una solitudine, creando una continua tensione verso la decodifica di una realtà isolata, idillica, in cui l'uomo reagisce come può alla... segue
Dopo l'arrivo degli americani capeggiati dal generale MacArthur, l'Imperatore del Giappone Hirohito (interpretato da Issey Ogata), per porre fine alla seconda guerra mondiale, decide di firmare la resa e comunica via radio la decisione di spogliarsi delle sue prerogative divine.
Con... segue
Adolf Hitler (Leonid Mozgovoy) ed Eva Braun (Elena Rufanova) soggiornano sulle Alpi bavaresi per qualche giorno di vacanza. Arrivano a fargli compagnia il fido Martin Bormann (Vladimir Bogdanov) e il potentissimo ministro della propaganda Joseph Goebbels (Leonid Sokol) con la moglie (Ylena... segue
La caduta dell'Unione Sovietica ha portato alla luce, nel corso degli anni, storie e persone che il regime comunista si era affannosamente prodigato a seppellire. Sergej Donatovic Dovlatov sarebbe più brutale e utilizzerebbe il più consono "cancellare" perché... segue
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok