per Dante e Tarkovskij
Madre e Figlio è un film di inarrivabile e metafisica grazia; di una bellezza quasi inaccettabile.
Un film come sensazione densissima: come ritrovare, dopo tanti e tanti anni, una vecchia lettera dentro un consunto cassetto; come ammirare,... segue
Quarto episodio della serie di documentari che Godard ha cominciato nel 1988 per ripercorrere la storia del cinema, una e molteplice (da cui la 's' fra parentesi nel titolo). Questo lavoro dura neppure mezzora e vede protagonista come al solito il regista nel suo studio, fedele sigaro in bocca,... segue
Principessa Mononoke è considerato a ragione uno dei massimi capolavori di Miyazaki; vederlo al cinema per la prima volta a distanza di anni dalla prima visione è stata un’esperienza magnifica, per diversi motivi: la bellezza spettacolare delle immagini esaltate dalla musica... segue
Nishi (Takeshi Kitano) è un poliziotto sul viale del tramonto. La moglie Miyuki (Kayoko Kishimoto) è malata terminle e lui decide di lasciare la polizia dopo che, in sua assenza, Horibe (Ren Osugi), collega e suo miglio amico, è rimasto vittima in una sparatoria con un... segue
Ci sono films che sembra che abbiano colto l'essenziale, qualcosa che importa, comunque lo si rivolti, sempre più del resto. E che sembra meglio abbandonare, dimenticare, lasciare sullo sfondo: altrimenti, si lascerebbero tutte le altre faccende per stare per sempre in compagnia di questa cosa... segue
Makdong sta ritornando a casa con la sua divisa militare dopo che è stato congedato. Sul treno da buon samaritano prova a soccorrere una donna aggredita da tre bruti ma il risultato è quello di prendere un sacco di botte e di perdere pure il treno dopo aver provato a... segue
"Dick Laurent è morto."Il sassofonista jazz Fred Madison (Bill Pullman) sente questa frase al proprio citofono, restandone quasi indifferente. Un giorno la moglie Renée (Patricia Arquette) trova un pacco anonimo fuori dalla porta: contiene una videocassetta in cui è ripresa... segue
E' inevitabile tornare su Quentin Tarantino ... non posso farne a meno ... Perché ... Chiedete? Perché è sbagliato esaminare il cinema degli anni '90 senza analizzare il suo circo e le sue giostre. Lui è un affabulatore. Quello che ho da dire su vizi e virtù del regista l'ho già scritto... segue
Si può fuggire dalla società o meglio dall'umanità? Forse non del tutto, anche quando si presenta ostile e ripugnante. Yamashita (e Imamura stesso) cerca di estraniarsi, di lasciare questa sordida umanità e il suo terribile passato, ma vi deve far ritorno così come le anguille fanno ritorno... segue
FAR EAST FILM FESTIVAL 19 - UDINE - CREATIVE VISIONS: Hong Kong Cinema 1997-2017
"Da quel momento nulla fu più come prima".
Le vicissitudini di un teppista senza arte né parte, si consumano all'interno del formicaio umano e tentacolare di una metropoli che ostenta modernità... segue
L’umanità trasmessa dalle immagini di John Sayles è cosa più unica che rara. Questo autentico cineasta indipendente – e, per favore, dimentichiamoci i vari pupilli di “indiewood” -, che gira un film americano nel quale verranno pronunciate tre o quattro battute in inglese (il resto,... segue
Cure, il film più teorico di Kurosawa Kiyoshi, è al tempo stesso straordinario thriller psicologico e atipico horror metropolitano.
In due mesi tre omicidi, perpetrati apparentemente senza motivo e da persone diverse, hanno in comune una incisione a X praticata al... segue
Gli uomini di Schrader sono "afflitti" da un senso di colpa che non lascia intravedere vie di fuga. Essi procedono, arrancando, lungo la via, una via molto spesso lastricata di buone intenzioni che, inevitabilmente, conduce all'inferno. Wade Whitehouse ha un cognome troppo... segue
1952. Durante un viaggio in treno con la madre (la bellissima Ekaterina Rednikova), il piccolo Sania (Misa Philipchuk), un bambino di 6 anni, si imbatte in Tolyan (Vladimir Mashkov, star del teatro russo), 33enne in divisa. I tre prendono una stanza in affitto in un condominio e per un po',... segue
C'è umiltà nella sua superficiale indifferenza. Gli iperrealistici tableaux vivants a cui Sokurov da tanto ci ha abituato realizzano istantanee di una solitudine, creando una continua tensione verso la decodifica di una realtà isolata, idillica, in cui l'uomo reagisce come può alla... segue
Continua l’esilio dalla “finzione” per Herzog, qui alle prese con un personaggio tra più “herzogiani” raccontati fino a quel momento.
La trama in breve:
Dieter Dingler, nato in Germania durante la seconda guerra mondiale e orfano di un soldato... segue
Roger (Olivier Gourmet) è un uomo senza scrupoli che vive attraverso il traffico illegale d'immigrati e lo sfruttamento del lavoro nero. Si fa aiutare dal figlio Igor (Jèrèmie Renier) che però, dopo la morte in cantiere di un tunisino (Assita Ouèdraogo), inizia... segue
Radiografia acuta e tagliente della monotona, precaria e ripetitiva vita delle impiegate a tempo determinato di una grossa azienda americana (c’è una splendida frase detta dalla più intraprendente e ribelle delle quattro protagoniste, Margaret, che sintetizza al meglio la sua... segue
Mina (Aida Mohammadkhani) esce dalla scuola elementare e scopre che la madre non è ancora venuta a prenderla. Dopo aver aspettato per un bel pò decide di ritornare da sola a casa così si immerge i quel brulichio umano che è la città di Tehran. Ad un tratto la... segue
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