Greed (Rapacità) è indubbiamente il risultato più importante e straordinario del percorso artistico di Erich von Stroheim, il primo vero, grande regista “maledetto” della storia del cinema, colui che più di ogni altro ha subito... segue
Nascere due mesi prima della leggendaria proiezione dei Lumière a Parigi in una famiglia di attori di vaudevillle e avere Houdini spesso per casa non è cosa priva di conseguenze.
Se poi siamo disposti a credere in una qualche forma di metempsicosi sopravvissuta al... segue
Il mio primo approccio organico con il cinema espressionista tedesco, è avvenuto nel 1964, in occasione dell’eccezionale (sotto il profilo dell’impatto culturale complessivo dell’evento) “Maggio Musicale” di quell’anno, coordinato da Roman Vlad,... segue
Tra i film muti del grande Victor Sjostrom "He who gets slapped" occupa un posto speciale, sia per essere uno dei suoi film americani più famosi e comunque uno dei migliori (forse subito dopo "The wind"), sia per l'originalità della storia, una sorta di thriller psicologico con... segue
C’è un “lieto fine” nel film, è vero, ma assolutamente fittizio, addirittura “particolare” (quasi una postilla per come è stato posto magistralmente “in calce”): un estraneo elemento di “riconciliazione” riparatoria, che diventa però in Murnau una specie di paradosso che... segue
Il disadattato è forse, per contrappasso, proprio colui che meglio si adegua alla realtà: infatti è colui che, forte della sua mancanza di intraprendenza, si piega alle circostanze con ammirevole flessibilità. Per lui le incongruenze della vita sono nicchie in cui... segue
Il matrimonio fra Joseph e Mizzi è in crisi; lei cerca le attenzioni del marito di un’amica, ma finisce per accettare le avances dello scapolo Gustav. Intanto Joseph ha assunto un detective per provare l’infedeltà di Mizzi.
Pochi mesi dopo l’esordio in terra... segue
Bagdad, “città di sogno dell’antico Oriente”. Il ladro Ahmed (Douglas Fairbanks), temerario e disincantato (“Quello che voglio, lo prendo. La mia ricompensa è qui: il paradiso è un sogno assurdo e Allah è un mito”), rischia continuamente la vita tra furti e imprese sempre più... segue
Bizzarro che nella scheda di questo film non compaia il nome di Greta Garbo. Perché è proprio con I cavalieri di Ekebù, noto anche come La leggenda di Gösta Berling, che Greta, fino a qualche mese prima Gustavsson, diventa la Garbo. Lo fa interpretando un'italiana, la... segue
'Il cavallo d'acciaio' - infelice traduzione che dimostra la scarsa 'dimestichezza' con i metalli del titolista di allora, dato che in tutti gli altri paesi 'The Iron Horse' fu, correttamente, tradotto con 'Il cavallo di ferro', ossia le parole con cui i nativi, nel loro colorito linguaggio,... segue
"Entr'acte" ("Intervallo") è un'opera di 20 minuti di Renè Clair che venne proiettata nel 1924 come intermezzo al balletto, "Relache" ("Riposo"), realizzato da Francis Picabia. Le musiche di entrambe le rappresentazioni portano la firma di Erik Satie. Nella sala in perfetto gusto... segue
Dziga Vertov ha cominciato la sua carriera lavorando per tre anni in una redazione di cinegiornali propagandistici, " La settimana cinematografica" (esperienza che ha senz'altro influito sulla sua ideologia politica e sul suo operato filmico successivo ) , dove tra i tanti compiti... segue
Secondo Sadoul, Das Wachsfigurenkabinett può essere considerato “il canto del cigno dell’espressionismo”. Sicuramente è il film che chiude il cosiddetto “ciclo dei tiranni immaginari” (Kracauer). Il soggetto fu scritto da Henrik Galeen, lo stesso che... segue
Desiderio del cuore ovvero: le differenti, varie sfaccettature dell'amore, che travalica dall'attaccamento paterno ad una vera e propria passione fisica che si trasmette nel risultato eccellente di opere d'arte in cui la persona amata viene posta al centro, come fulcro dell'opera stessa.
Il... segue
Innovativo film con spunti fantascientifici e surreali, ironico e divertito e perfino metacinematografico (siamo addirittura negli anni '20) con l'introduzione dell'immobilità parallela alle immagini in movimento, in una Parigi bloccata dove chi può ancora muoversi si illude di... segue
Film sperimentale di pura avanguardia. Immagini sparse messe assieme e incentrate sulla figura dell'occhio e, quindi, sull'osservare; l'assenza di un filo logico è l'espediente usato per provocare e per rompere gli schemi del cinema classico. Leger crea un'opera che si rifà al cubismo e che fu... segue
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