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La bisbetica domata

Regia di Franco Zeffirelli vedi scheda film

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La recensione su La bisbetica domata

di mm40
6 stelle

Nella Padova di fine Cinquecento due sorelle, Bianca e Caterina, non potrebbero essere più diverse: la prima è una brava ragazza, in procinto di sposarsi, mentre la seconda è una ribelle nata e nessun uomo osa avvicinarla. Il padre, per permettere le nozze della prima, impone una semplice, solo in apparenza, clausola: che qualcuno sposi anche la seconda.

 

Franco Zeffirelli fino a quel momento non aveva riscosso molta fortuna al cinema: nove anni prima (1958) aveva dato vita a una pellicola leggera quale Camping, passata pressochè inosservata, e si era poi dedicato a tempo pieno al teatro, ottenendo qui invece grandi consensi. Fra il 1967 e il 1968 torna però sul grande schermo con un'accoppiata di trasposizioni shakespeariane di notevole impatto: prima questo La bisbetica domata e poi la tragedia Romeo e Giulietta; i due lavori servono a imporre il suo nome a livello internazionale, lanciandolo definitivamente nell'olimpo mondiale della settima arte. Cresciuto alla scuola di Visconti, il Nostro dispone di gusto, pulizia ed eleganza formale, sia per quanto riguarda la composizione dell'inquadratura che per la scena in sè; in questa co-produzione fra Italia e Stati Uniti già può disporre di ottimi collaboratori tecnici, come Danilo Donati per i costumi, Nino Rota per la colonna sonora e Oswald Morris che si occupa della fotografia. Ma i nomi che suonano come vere e proprie cannonate, quantomeno per il pubblico, Zeffirelli li spara nel cast artistico: l'accoppiata Richard Burton & Elizabeth Taylor in primis, ma sul set c'è anche spazio per Cyril Cusack, Michael York, Victor Spinetti, Michael Hordern e, in ruoli marginali, anche per Alberto Bonucci e Milena Vukotic. Sceneggiatura firmata dal regista, Suso Cecchi D'Amico e Paul Dehn. 6/10.

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