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Harry ti presento Sally

Regia di Rob Reiner vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su Harry ti presento Sally

di Lord Holy
8 stelle

Le/Gli appassionate/i del genere aggiungano tranquillamente una stella al mio giudizio. Non sono un estimatore particolare delle commedie romantiche, infatti, ma bisogna saper ammettere il valore oggettivo di un'opera. E questa si guadagna ogni complimento e la celebrità con cui nel corso degli anni fu assurta fra gli esemplari, se non migliori, di certo almeno più spumeggianti. Ancora oggi la sua forza e la sua originalità rimangono quasi del tutto intatte, lasciando sfigurare le successive prove a replicarne il successo con progetti analoghi o affini.

Non ha il suo maggior pregio nella trama, sia chiaro, bensì nei personaggi e nei dialoghi. Perché la storia in sé è abbastanza debole, fragile quanto prevedibile. Segue i binari prestabiliti e già intuibili a partire dalle prime inquadrature, senza mai riservare particolari sorprese. Tuttavia si dimostra deliziosa ugualmente, a dispetto di questo difetto (in fin dei conti di poca importanza). Sommersi da veri e propri fiumi di parole, talmente serrati da non lasciare scampo o un solo attimo di respiro, si viene trasportati con ardore nella vicenda e l'immedesimazione con i protagonisti sorge naturale. Da una parte abbiamo una Meg Ryan (Sally Albright) simpatica, spontanea e genuina come non mai. Dall'altra abbiamo un Billy Crystal (Harry Burns) di carattere, loquace e impegnato. L'insieme è allora scoppiettante, manco a dirlo, con diversi momenti spassosi e scene da antologia (una in particolare, voi sapete quale, ma non si riduca un intero film soltanto a quella!). I più attenti ed esigenti avranno inoltre modo di poter riflettere sul ritratto profondamente umano dei nostri rapporti, aspetto che in apparenza è ben celato dal mero divertimento, da ciò che sembrerebbe essere un puro escapismo e che invece così non è, in realtà.

Le componenti formali non meritano appunti specifici, dato che ritengo possano essere considerate di buon livello. Frutto di un lavoro onesto, si evince la qualità e la professionalità del mestiere, nel sapere come gestire la narrazione, nel riuscire a confezionare un'architettura accattivante, nell'esibire un'oculata scienza in grado di catturare nel contempo sia gli umori del grande pubblico sia il favore della critica. Stupisce la freschezza con la quale Harry ti presento Sally sa resistere pure ai nostri giorni nel nuovo millennio, regalando sensazioni immutate come all'epoca. In sostanza è intramontabile e il suo segreto ineguagliabile.

 

La trama

1977. Harry Burns e Sally Albright partono insieme da Chicago in auto con destinazione New York. Nelle 18 ore di viaggio, benché lui sia il ragazzo di un'amica di lei e si dimostri saccente e antipatico, una certa complicità li attrae. Sally però non vorrebbe far torto all'amica, tanto più con un tipo come Harry, la cui tesi, ripetuta e ribadita in mille toni diversi, è che tra uomo e donna non possa esservi una vera amicizia...

 

La regia di Rob Reiner

Ogni ingrediente dosato il giusto, per una formula riuscita e con tanti tentativi (falliti) d'imitazione.

 

Gli interpreti

Meg Ryan

Il ruolo che l'ha resa celebre, è una perfetta Sally Albright. In futuro finirà per restarne prigioniera.

Billy Crystal

Un impeccabile Harry Burns, nonostante dal suo volto non traspaiano molte emozioni.

Carrie Fisher

Rivederla, qui nelle vesti di Marie, è un autentico piacere.

 

La colonna sonora

Resta abbastanza in secondo piano, tranne sui titoli di coda, ma non per questo è meno gradevole. Notevoli sono comunque i tanti inserti di numerose canzoni e di vari artisti, celebri a dir poco.

 

Cosa cambierei

Non v'è ragione di mutare qualcosa d'immutabile.

 

 

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