Regia di Rob Reiner vedi scheda film
Intelligente commedia romantica: non scontata, delicata, a suo modo profonda riguardo alla sofferenza mentale, anche enorme, che l’amore può sempre portare con sé.
Il soggetto di Nora Ephron è tanto cerebrale quanto emotivo: giocando bene sul fillo rosso di questa polarità decisiva per l’essere umano, fa esplodere tutte le contraddizioni, le razionalizzazioni, le ossessioni che usiamo come – fragile e inefficace – difesa dai possibili scacchi che i sentimenti in sé implicano.
Ottimi il cast, e il ritmo della regia di Rob Reiner, così come le scenografie e le musiche di un ambiente newyorchese allora (1989) all’apice della desiderabilità nell’inconscio – e nel conscio- collettivo.
L’impianto è commerciale – in quanto gioca sul futile, nel senso dello spensierato, del semplice e del concreto – ma assieme anche profondo – in quanto non fa sconti sull’esibizione dei problemi e dei dolori più angoscianti.
Il lieto fine appaga, ma non nasconde l’inquietudine sulla perenne incertezza esistenziale che condiziona i rapporti sentimentali.
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