Si festeggia il compleanno di un critico d'arte quando, improvvisamente, scoppiano i sintomi della distruzione: una scossa di terremoto, aerei militari in volo radente, l'annuncio alla Tv che la guerra atomica totale è imminente. L'uomo offre a Dio ogni suo bene per salvare i suoi cari. Di notte fa l'amore con una domestica, e ciò sembra riportare la tranquillità; ma la sua mente è ormai sconvolta. Una limpida metafora di Tarkovskij sulla perdita dei valori spirituali e sull'esigenza di un "sacrificio" per recuperarli. Dal cupo della disperazione, il regista chiude però su un messaggio di speranza. Cinema arduo, impegnativo, ma affascinante. Gran premio della giuria a Cannes.
Con Offret Tarkovskij ci lascia sulla riva solitaria di quel mare a riflettere sul “perché” di quel bambino, uno dei tanti, piccoli esseri senza colpa messi al mondo per chissà quale storia da vivere.Ascoltare l’invocazione di Bach aiuta, non cambia le cose.
Quasi un testamento questa ultima pellicola del regista. Misteriosa, magmatica e avvolgente, è una parabola mistica in forma di preghiera sull'assenza di spiritualità nella nostra cultura occidentale ma al tempo stesso anche un apologo metafisico sulla paura dell'apocalisse nucleare limpido e solenne che si chiude con un invito alla speranza.
E’ un po’ il testamento artistico e spirituale di Tarkovskij morto subito dopo le riprese.Sconvolgente apologo sul benessere e sulla ricchezza, sulla paura del nucleare che potrebbe portare alla fine del mondo.Il bergmaniano Erland Josephson (ma anche il direttore della fotografia è il preferito del regista svedese)per esorcizzare la fine del mondo
A Gotland, isola svedese del gelido Nord, così vicina per latitudine alla Russia da sembrare sotto lo stesso cielo, la Passione secondo Matteo di Bach e l’Adorazione dei re Magi di Leonardo accompagnano il sacrificio di Alexander, inutile ma necessario, come quello del Cristo sulla Croce.
Girato nel luogo più bergmaniano di tutti i luoghi del grande svedese,“sembra… leggi tutto
Alexander vive isolato, in un paesino nordico di campagna, insieme alla moglie, al figlioletto e a una domestica. Riceve spesso visite dall'amico postino, con cui si intrattiene in lunghe chiacchierate metafisiche. Strani presagi cominciano a verificarsi; Alexander teme l'arrivo dell'apocalisse e dà alle fiamme la sua casa, offrendola come ultimo gesto sacrificale a Dio, nel tentativo di… leggi tutto
E' l'ultimo film di Tarkovskij; l'ho rivisto solo tre volte, troppo poche per parlarne con competenza, ma già troppo più di quanto meriti. P. Mereghetti ne parla male, ma lo riassume così male da rendere inattendibile il suo giudizio; avverte che "cinefili snob, ciellini e mistici dell'immagine sono andati in estasi"; non so a che categoria appartengano M. Morandini e S. Trinchero (degli… leggi tutto
MUBI
"Sai, talvolta mi dico che se ogni giorno, esattamente alla stessa ora, facessimo la stessa identica azione, come un rituale, nello stesso identico modo, sistematicamente…. ogni giorno alla stessa ora, ecco che il mondo cambierebbe. Si, qualcosa cambierebbe...cambierebbe per forza."
L'anziano intellettuale Alexander trascorre la sua esistenza in un'isola semi-deserta della Svezia,…
A Gotland, isola svedese del gelido Nord, così vicina per latitudine alla Russia da sembrare sotto lo stesso cielo, la Passione secondo Matteo di Bach e l’Adorazione dei re Magi di Leonardo accompagnano il sacrificio di Alexander, inutile ma necessario, come quello del Cristo sulla Croce.
Girato nel luogo più bergmaniano di tutti i luoghi del grande svedese,“sembra…
Aleksandr è un uomo di mezza età, ex attore ritiratosi dalle scene perché il mestiere poteva confliggere con la sua identità. È un intellettuale ritiratosi in una casa sulle rive del mare assieme alla moglie e ai figli, soprattutto il piccolo maschio con cui passa le giornate. Il giorno del suo compleanno accoglie in casa pochi amici per festeggiare, ma la tv…
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
Alexander vive isolato, in un paesino nordico di campagna, insieme alla moglie, al figlioletto e a una domestica. Riceve spesso visite dall'amico postino, con cui si intrattiene in lunghe chiacchierate metafisiche. Strani presagi cominciano a verificarsi; Alexander teme l'arrivo dell'apocalisse e dà alle fiamme la sua casa, offrendola come ultimo gesto sacrificale a Dio, nel tentativo di…
Forse è soltanto una questione di ricezione, vediamo i vecchi film col senno di poi e ci piace leggere qualcosa che era solo in potenza oppure nemmeno considerato nel mentre in cui furono realizzati. Non tutti…
Andrej Tarkovski (Andrej Arsen'evic Tarkovskij) è morto a 55 anni di cancro. Era nato nel 1932 ed è scomparso nel 1987.
E' raro trovare un regista, ma soprattutto un uomo, che abbia concentrato tanto lavoro nel cinema - e non solo - in una vita tanto breve quanto travagliata.
L'esordio avvenne nel 1962 con il film "L'infanzia di Ivan", che vinse il Leone d'Oro al Festival di…
dopo la precedente play pasquale dell'anno scorso //www.filmtv.it/playlist/675960/i-giardini-di-pietra-di-paula-schultz/#rfr:user-1092 anche questo anno ci riprovo, rimanendo nel tema della pasqua cattolica,…
Una delle opere più poetiche e delicate del cineasta russo, in pieno sviluppo delle tematiche già trattate nel precedente Stalker (1979).
Anche in questo capolavoro, Tarkovskij pone al centro di tutto la Fede, intesa non tanto come atto religioso quanto come intima volizione.
Il regista torna a denunciare fortemente la totale apatia e assenza di spiritualità della…
Qualche mese fa avevo scritto due play “gemelle”, rispettivamente sull’ottimismo e il pessimismo al cinema: entrambe erano state apprezzate, ma quella sull’ottimismo aveva ricevuto un numero di commenti doppio…
Il film che chiude una filmografia di un grande regista ha sempre un fascino particolare. Questo perché forse, involontariamente, assume i tratti di un vero e proprio testamento artistico, un luogo dove si tirano le…
Ok, Chris Hadfield a bordo della ISS che suona, reinventa e canta, parzialmente su un suo playback registrato a Terra, "Space Oddity" di David Bowie, dell'11 Luglio 1969, pochi giorni prima del piccolo passo per un…
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Commenti (8) vedi tutti
Con Offret Tarkovskij ci lascia sulla riva solitaria di quel mare a riflettere sul “perché” di quel bambino, uno dei tanti, piccoli esseri senza colpa messi al mondo per chissà quale storia da vivere.Ascoltare l’invocazione di Bach aiuta, non cambia le cose.
leggi la recensione completa di yumeFilm di quelli lunghi e pesanti ma visionabile nonostante tante cose ardue.voto.6.
commento di chribio1Quasi un testamento questa ultima pellicola del regista. Misteriosa, magmatica e avvolgente, è una parabola mistica in forma di preghiera sull'assenza di spiritualità nella nostra cultura occidentale ma al tempo stesso anche un apologo metafisico sulla paura dell'apocalisse nucleare limpido e solenne che si chiude con un invito alla speranza.
commento di (spopola) 1726792Immaginifico, disperante, apocalittico, metafisico. Voto 8.
commento di ezzo24E’ un po’ il testamento artistico e spirituale di Tarkovskij morto subito dopo le riprese.Sconvolgente apologo sul benessere e sulla ricchezza, sulla paura del nucleare che potrebbe portare alla fine del mondo.Il bergmaniano Erland Josephson (ma anche il direttore della fotografia è il preferito del regista svedese)per esorcizzare la fine del mondo
commento di marco bi7.5
commento di nico80non lo reggo. "Stalker", invece, era un bel film.
commento di bocchanL'ultimo film di Tarkovskij gioca molto sullo stato di angoscia dell'uomo.
commento di bamba