Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Allegorico e stratificato, questo è il cinema del Pasolini più complesso ed intellettuale. Purtroppo il rischio concreto è quello che si trasformi in un gioco solitario, dove si compiace solo l'autore ed il pubblico che lo idolatra a prescindere dalla comprensione della sua opera: in Porcile è facile vedere tutto e il suo contrario, basta darsi una chiave di lettura a scelta. L'apocalisse? Il declino della civiltà che parte dal capitalismo sfrenato e senza scrupoli? La crisi della famiglia borghese? Il cannibalismo economico-finanziario? La mancanza di radici o il rifiuto delle stesse? Boh. Dopo un po' un film del genere causa solo mal di testa. Affascinante, ma intriso di un criptico gratuito.
Due episodi che si alternano. Uno: in uno scenario apocalittico gli umani vagano come bestie, formano branchi e si nutrono gli uni degli altri. Due: un importante imprenditore somigliante a Hitler vede il proprio figlio disinteressato all'azienda e preferirle la compagnia dei maiali. Che un giorno sbranano il ragazzo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta