Regia di Shinya Tsukamoto vedi scheda film
Le mutazioni già viste in Tetsuo si evolvono. Il bianco e nero lascia il posto a una sfumatura irreale di azzurro opaco. La geometria vertiginosa dei palazzi richiama i quadri di Feininger. Inferiore al precedente Tetsuo come potenza d’impatto, ma sempre coerente con il suo spirito iconoclasta. La volontà distruttiva primordiale trova qui una spiegazione originaria nelle radici familiari del protagonista.
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