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Birdy - Le ali della libertà

Regia di Alan Parker vedi scheda film

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La recensione su Birdy - Le ali della libertà

di YellowBastard
8 stelle

Nato nel 1944 da un minatore e una sarta e cresciuto nelle case popolari di quello che era il distretto operaio di Islington a Londra, Alan W. Parker a diciott’anni lascia la scuola ed entra in un’agenzia pubblicitaria come fattorino ma si fa presto apprezzare come copywriter, realizzando una gran quantità di spot commerciali e filmati per conto di varie agenzie pubblicitarie e aprendone una propria insieme ai fratelli Scott Hugh Hudson. Scopre anche la musica e la fotografia e, soprattutto, inizia a coltivare la sua passione per il cinema che diventerà la sua via di fuga da quel mondo.

Ipoteca la propria casa per finanziarsi il suo primo film, che piace alla BBC che lo assume ma vi rimane per pochi anni.

Quando vede che a Londra i suoi progetti ricevono poca attenzione decide di trasferirsi a Hollywood dove realizza quattordici pellicole, da Bugsy Malone nel 1976 a The Life of David Gale del 2003, la sua ultima pellicola.

Tra tanti lungometraggi pluripremiati, tra cui Saranno famosi (1980), Pink Floyd-The Wall (1982), The Commitments (1991) ed Evita (1996) spicca, se non il suo lavoro migliore, certamente il suo più partecipe e sentito, un film che è al contempo una grande storia di amicizia, una condanna del militarismo e un visionario elogio della follia.

 

Kuzey Kalesi: Birdy (1984)

 

Ispirato all'omonimo romanzo del 1978 di William Wharton, ambientato però dopo la Seconda Guerra Mondiale e non dopo il conflitto in Vietnam, Birdy arriva dopo il successo di Fame - Sarano Famosi e il musical Pink Floyd-The Wall e, come aveva giù fatto John Milius in Un mercoledì da leoni, costruisce una fortissima storia di amicizia sullo sfondo di una forte critica alla guerra e ai suoi terribili effetti sull’uomo, con i flashback bellici a svelare i danni psichici arrecati a una generazione martirizzata dal dovere imposto dalle istituzioni.

 

Tragico, cupo, liricamente e metaforicamente enfatico, talora addirittura straniante, Birdy possiede una potenza dirompente, illumina le contraddizioni americane con una ironia estremamente british innescando al contempo scomode riflessioni pur mantenendo alta la tensione narrativa grazie a un montaggio perfetto, eredità della sua lunga esperienza nei commercials e arrivando a sperimentare tecniche di riprese innovative (le carrellate aeree di una inedita sky-cam creata da Garrett Brown e controllata da un computer).

 

Scevro di retorica e pulito nello schema narrativo di una sceneggiatura scritta da Jack Behr & Sandy Kroopf, il film è particolarmente efficace nella caratterizzazione dei personaggi attraverso una ricostruzione dei loro rapporti quasi esclusivamente in flash-back, enfatizzata da un clima lirico e da un’attenzione particolare per la fotografia di Michael Seresin e trova il suo punto di forza nelle interpretazione di Nicolas Cage e Matthew Modine, assolutamente straordinari nel costruire emotivamente due caratteri così diversi e ma anche speculari.

 

Birdy (1984) | MUBI

 

Matthew Modine, all'epoca delle riprese, era fresco vincitore della Coppa Volpi come miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia per Streamers è il cuore di un film che anche solo per la sua interpretazione merita la visione.

Molto prima che vincesse l’Oscar e di trasformarsi in un attore di cassetta, e poi di cadere quindi nel dimenticatoio (per poi risorgere almeno un paio di volte), Nicolas Cage ha dimostrato come in questa pellicola di essere un vero, grandissimo attore.

Anche il cast di contorno fa un ottimo lavoro, mostrando ancora una volta le notevoli capacità di Alan Parker di dirigere gli attori, e comprendono John Harkins, Sandy Baron, Karen Young, Bruno Kirby e Nancy Fish.

 

Il film si avvale anche del contributo artistico di Peter Gabriel. Il musicista britannico compose e incise la colonna sonora del film in un solo weekend, utilizzando alcune tracce del suo terzo e quarto album come basi per molte delle musiche del film.

 

Birdy - Le ali della libertà - Wikipedia

 

Vincitore del premio speciale della giuria al Festival di Cannes del 1985 e di altri premi oltre a grandi apprezzamenti della critica, non trovò purtroppo il gradimento del pubblico rivelandosi un grosso insuccesso.

 

VOTO: 8

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