Maurice Lalubi, leader indipendentista di un paese africano, è caduto nelle mani di un gruppo di mercenari bianchi. Lalubi può ottenere di nuovo la libertà a patto che firmi una sconfessione delle proprie idee. Lui non cede neppure sotto tortura, ma intanto i capi del governo locale stanno cercando una soluzione per disfarsi di lui. Lalubi muore nel deserto per un colpo di pugnale. Fin dal titolo, ma badate anche alla tortura dei chiodi, il film di Zurlini presenta una doppia lettura cattolico-terzomondista. Il tutto, visto oggi, rischia di apparire un po' datato.
la vera arte presuppone il grande talento e mestiere dell'artista, capace di realizzare opere che commuovono ed esaltano la mente e l'anima. Questo è vero cinema, ben diverso dagli "intelligenti" compitini che tanto arrapano alcuni intellettuali. Geniale e drammatica metafora del Cristo, stupefacente regia di un grande maestro, attori eccelsi.
Maurice Lalubi (Woody Strode) è il leader di un movimento di liberazione non violento. Viene catturato da un gruppo di mercenari bianchi che chiedono l'abiura delle sue idee. Ma neanche le torture riusciranno a venire a capo della sua volontà di resistere.
"Seduto alla sua destra" è il film più spiccatamente politico di Valerio Zurlini il quale non arretra… leggi tutto
Il leader della resistenza Maurice Lalubi viene tradito e catturato dal governo per fargli rinnegare pubblicamente le sue idee. Si colloca sul filone di film come La battaglia di Algeri, denunciando senza mezzi termini il colonialismo europeo in Africa e le dittature militari che collaborarono con esso, con un risultato per certi versi affascinante (il dubbio sul perché del tradimento… leggi tutto
Il leader della resistenza Maurice Lalubi viene tradito e catturato dal governo per fargli rinnegare pubblicamente le sue idee. Si colloca sul filone di film come La battaglia di Algeri, denunciando senza mezzi termini il colonialismo europeo in Africa e le dittature militari che collaborarono con esso, con un risultato per certi versi affascinante (il dubbio sul perché del tradimento…
Non sono un grandissimo frequentatore di chiese, ma oltre ad essere il figlio di Dio, Gesù è anche figlio del cinema. Dopotutto l'opinione che abbiamo di lui ce la siamo fatta grazie ai film, e non…
E' un film politico: Zurlini inquadra le vicende del rivoluzionario Lalubi (ispirato, a quanto pare, al personaggio reale di Patrice Lumumba, che nel Congo degli anni '60 compì un percorso simile a quello del protagonista di questo film) con l'intento preciso di dar voce alla rabbia dei popoli sottomessi - nel corso della storia ve ne sono in ogni parte del pianeta - a qualsiasi tipo di…
Credo che meno di cinque opinioni sia un motivo sufficiente per mettere in evidenza film che a mio avviso hanno avuto al momento un'attenzione affatto consona alla loro cifra autoriale.Vabbè, mi ripeto e dopo…
La rappresentazione del potere è sempre un soggetto "in agguato". Che sia per ritrarne il carisma, per farne l'agiografia, per raccontarne le seduzioni e le corruzioni o per buttarla in satira la narrazione filmica…
Maurice Lalubi (Woody Strode) è il leader di un movimento di liberazione non violento. Viene catturato da un gruppo di mercenari bianchi che chiedono l'abiura delle sue idee. Ma neanche le torture riusciranno a venire a capo della sua volontà di resistere.
"Seduto alla sua destra" è il film più spiccatamente politico di Valerio Zurlini il quale non arretra…
In cinquantasei anni di vita e trentatré di travagliata attività cinematografica, Valerio Zurlini (1926-1982) ha girato otto splendidi lungometraggi e una manciata di cortometraggi-documentari…
"Nella vita uno fa i film che può e non quelli che vuole" disse una volta in un'intervista. In effetti, il suo cinema è una sfida continua delle ragioni del cuore alle ragioni dell'economia. In 22 anni di carriera ha…
Un film di stupefacente intensità sul rapporto tra il ladrone buono e Cristo, ovviamente misconosciuto e sottovalutato. Zurlini spinge sul pedale della violenza e dell'aridità morale dei torturatori dipingendo, per antitesi, una toccante amicizia che nasce nella raggelata oscurità di una cella. Di fronte a Lalubi (Woody Strode), Oreste (Franco Citti) ne percepisce la grandezza spirituale:…
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la vera arte presuppone il grande talento e mestiere dell'artista, capace di realizzare opere che commuovono ed esaltano la mente e l'anima. Questo è vero cinema, ben diverso dagli "intelligenti" compitini che tanto arrapano alcuni intellettuali. Geniale e drammatica metafora del Cristo, stupefacente regia di un grande maestro, attori eccelsi.
commento di gherrit