Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
La storia del pugile americano ma di origini italiane Jake La Motta (Robert De Niro), campione mondiale dei mesi medi negli anni '40, dall'ascesa al declino, quando, lasciata la boxe, prese la via dell'avanspettacolo. Nel cucire insieme i diversi episodi che compongono la vicenda umana e professionale di questo pugile nevrotico e sempliciotto, Scorsese si sofferma soprattutto sul rapporto difficile col fratello Joey (Joe Pesci) e con la seconda moglie Vickie (Cathy Moriarty), assillata da una gelosia ceca. Tratto dal romanzo che lo stesso La Motta scrisse sotto la supervisione di Joseph Carter e Peter Savage e sceneggiato da Paul Schrader e Mardik Martin, innervato da motivi autobiografici (anche il regista è del Bronx), il film è passato alla storia per l'incredibile talento trasformistico di De Niro che in pochi mesi ingrassò tanto da diventare irriconoscibile, nonché per l'inaudita violenza delle poche scene girate sul ring. Memorabile il bianco e nero voluto da Scorsese sia come atto di protesta contro le major che per ragioni di fedeltà documentaristica all'epoca alla quale si riferisce il film. Vincitore di due Oscar: migliore attore protagonista e montaggio (di Thelma Schoonmaker).
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