Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Scorsese affronta con piglio documentaristico una sfida, se vogliamo, che gli da ragione di tante scelte. La storia, in fin dei conti, ha un suo fascino ma nemmeno eccessivo; il protagonista è un banale bulletto di strada che raggiunge le vette del successo e si fa traviare dallo stesso senza mai tradire la sua natura originaria. Un personaggio deprecabile sotto parecchi punti di vista ma cui si perdonano le bassezze in nome del valore sportivo, un po' come quando si giustificano certe stravaganze di alcuni luminari con la formula magica del "genio e sregolatezza". In tal senso, quindi, il film descrive bene un'intera categoria di eletti e maledetti che finiscono per affogare nella loro stessa vanità. La "scelta" vincente di Scorsese pertanto non può essere questa, lo sono invece tutti i protagonisti della messa in scena, dai due vincitori dell'Oscar ai due comprimari che non hanno certo sfigurato, Joe Pesci e Cathy Moriarty. Crude ed incisive le scene sul ring, bella la fotografia, un po' scialbi i dialoghi ma è giusto lo fossero per essere più realistici, ottima regia davvero.
Regia intelligente ed attenta.
Oscar strameritato.
Bellissima, sensuale, femminile oltre misura. Da un tocco di classe alla scena, peccato che dopo questo splendido esordio sia praticamente sparita.
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