Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Secondo me il capolavoro di Scorsese e uno dei capolavori della storia del cinema. E’ un film biografico su un pugile, ma lontano dal tono di “Rocky” e assolutamente non celebrativo. Anzi, del protagonista emergono quasi più le miserie (la gelosia, gli scatti di rabbia, i disastri della vita sua vita familiare…) che le glorie sul ring. Non saprei dire cosa faccia di questo film un’opera così perfetta, molto coinvolgente, “forte”, reale. Tutto forse: i movimenti di macchina, lo splendido bianco e nero, le ottime interpretazioni degli attori (De Niro è da urlo), la sceneggiatura che sembra presa dalla vita reale di quei luoghi e quegli ambienti. Scorsese deve aver visto nella sua giovinezza a little Italy parecchia violenza, specie nella vita quotidiana, che poi riversa nei suoi film. Qui, paradossalmente, si vede più violenza fuori dal ring che su di esso; non è comunque compiaciuta, fatto che me la renderebbe insopportabile. Certo che l’episodio della rissa di Joe Pesci nel locale ha una forza tremenda, che fa impressione, ma ha anche un’aria reale che denota l’immaginario e i ricordi del regista. Poi ci sono le botte domestiche, davanti agli occhi dei fanciulli, che a loro volta l’assorbono e rifaranno altrettanto… L’inserto a colori con le immagini finte documentarie è splendido e si inserisce alla perfezione nel racconto. Forse la scena più bella è quella in cui De Niro, divorato dal tarlo della gelosia, interroga il fratello mentre cerca di aggiustare il televisore. Si sarebbe meritato un Oscar anche solo per quella scena: finto calmo, ha uno sguardo da pazzo, vitreo, che cova un’esplosione di rabbia e violenza. Insomma è un film che è un’esperienza e che credo nessuno riuscirà ad eguagliare. Con tutto il rispetto per Michael Mann, il suo “Alì” non può neppure competere con questo.
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