Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Un grandissimo film ad opera del maestro Scorsese che ha portato finalmente(dopo 4 film) il suo attore-feticcio di allora a vincere l'ambita statuetta relegandolo nell'olimpo dei migliori attori di sempre: un grande Robert De Niro per un capolavoro della cinematografia.
Basata sull'autobiografia del grande pugile italoamericano Jake La Motta, la sceneggiatura scritta da Paul Schrader e Mardik Martin racconta la vita di La Motta dagli incontri del 1941 fino alla conquista del titolo mondiale di pesi medi avvenuta nel 1949 difesa fino al 1951.
La trama approfondisce molto chiaramente l'animo del protagonista, le sue emozioni ed i suoi pensieri ma anche i suoi comportamenti di un uomo che ha vissuto nella Little Italy con tutte le sue caratteristiche, di una vecchia mentalità, del suo egoismo, della sua cocciutaggine che lo porteranno a picchiare sua moglie, il fratello fino alla sua totale autodistruzione.
La considerazione di essere il migliore fino a quando non si lascerà soggiogare dalla corruzione dei capi che comandano il gioco dato la sua ingenuità e la mente ancora vecchio stampo, senza però perdere la sua dignità ed il coraggio, come nella scena della sua ultima lotta che urla a Robinson:"Hai vinto, ma non mi hai mai messo al tappeto!"
Ottime anche le scene di lotta (le migliori fino a quel tempo) sul ring, di cui il trucco molto ben fatto mostra chiaramente il sangue e le ferite che il pugile ha sulla faccia.
Un ottimo lavoro di fotografia in bianco e nero da parte di Michael Chapman che fa rivivere veramente quegli anni post guerra che il colore non avrà mai fatto rivivere cosi vividamente.
Ottima come sempre la regia di Scorsese che ha lasciato ampio spazio a De Niro.
Grandi anche le interpretazioni di Joe Pesci e Cathy Moriarty.
Oscar per il montaggio, stranamente non vincitore dell'oscar per il miglior film.
Un tappa fondamentale per la storia della cinematografia, non solo americana, ma mondiale.
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