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Cronaca di un amore

Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film

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La recensione su Cronaca di un amore

di steno79
8 stelle

Il primo film di Antonioni è già un'opera matura e ben realizzata, che non si direbbe girata da un esordiente in virtù della sicurezza tecnica ed espressiva del suo linguaggio, con piani sequenza e movimenti di macchina che mi sembrano anticipare di una decina di anni quelli dei registi della Nouvelle Vague. E anche il commento musicale di Giovanni Fusco mi ha fatto pensare al jazz di Martial Solal di "A bout de souffle". Tuttavia, è un film di Antonioni al cento per cento: già qui domina l'alienazione e la deriva di una borghesia chiusa in un mondo di privilegi che la isolano dalla realtà, anticipando di un decennio l'incomunicabilità dei film con Monica Vitti. "Cronaca di un amore" ha la scorza di un Noir, ma in realtà è un dramma cupo e pessimista, segnato da una visione nerissima dell'esistenza: i due amanti si portano dietro una colpa che li tormentera' fino alla fine, nonostante che il loro piano criminoso non si realizzi. Si potrebbe pensare quasi a Bresson, se l'universo di Antonioni non fosse rigidamente estraneo alla trascendenza. Buone le interpretazioni degli attori, soprattutto Massimo Girotti che dimostra anche qui di non essere solo un "bello", come già nei film di Visconti, però secondo me il doppiaggio di quasi tutti gli altri interpreti da parte di noti doppiatori dell'epoca fa perdere qualcosa in termini di spontaneità, perché è un doppiaggio molto palese, quasi "esibito" (all'epoca la presa diretta era impensabile). Lucia Bosè era una donna molto bella e una discreta attrice, qui doppiata da Rosetta Calavetta, storica doppiatrice di Marilyn Monroe, gli altri sono quasi tutti non professionisti. Da notare che un ruolo importante nella produzione fu rivestito dal futuro regista Marco Ferreri.

Voto 8/10

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