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Cronaca di un amore

Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film

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La recensione su Cronaca di un amore

di marco bi
6 stelle

Enrico Fontana, ricco industriale milanese, (Ferdinando Sarni) chiede ad un investigatore privato di scoprire qualcosa sul passato della bella e giovane moglie Paola (l’elegantissima Lucia Bosè) sposata un po’ troppo in fretta. Si accorge delle indagini il bello ma spiantato Guido (Massimo girotti) ex di Paola che allarmato la mette al corrente ..

Mi fanno male… i complessi di colpa - l’amore non li vuole!

Con questo film nacque un  profondo autore moderno.

 

Dopo qualche premiato documentario neorealista, ecco il primo lungometraggio del giovane (aveva 38 anni) Michelangelo Antonioni, critico cinematografico, scrittore, sceneggiatore e pittore (si vede dalla messa in scena, dallo sguardo figurativo e dallo studio del colore dei film che verranno), oltre che  sperimentale ma rigoroso regista (celeberrimi saranno alcuni suoi piani sequenza) al suo primo inquietante, intenso,  ritratto femminile, alla sua prima indagine nei sentimenti, nelle psicologie, nei silenzi (la famosa incomunicabilità), con il relativo paesaggio (una  livida Milano di cemento, i nebbiosi  navigli e  l’idroscalo) - silenzioso ma importante protagonista  dei suoi film. 45 anni dopo, in ‘Cronaca di un amore mai esistito’ episodio del film ‘Al di la delle nuvole’, sempre condannati all’infelicità, ritroviamo altri irrisolti personaggi antonioniani. Tra i due film, Michelangelo (premio Oscar alla carriera nel 1995)  ne ha diretti tanti, tutti intensi e profondi, rimanendo sempre coerente ai suoi temi, al suo stile, alla sua poesia ed alla sua tristezza - ricevendo applausi, elogi e prestigiosi premi internazionali ma anche critiche negative e fischi da chi, smarrito, non lo capiva (un paio dei suoi film subirono anche l’onta del sequestro). Ricordo qualche titolo: il Grido, la Notte, l’Avventura, l’Eclisse, il Deserto rosso, Blow up, Professione: reporter.

 

- Festeggiamo - dice l’ingegnere - ho la maggioranza delle azioni ed ho pure fregato il fisco. La spregiudicata borghesia del dopo guerra sembra avere ben pochi valori: soldi, macchine, vestiti e gioielli, locali alla moda, per questi annoiati signori Foscolo é… uno senza una lira!

 

Enrico Fontana, ricco industriale milanese, (Ferdinando Sarni) chiede ad un investigatore privato di scoprire qualcosa sul passato della bella e giovane moglie  Paola (l’elegantissima Lucia Bosè) sposata un po’ troppo in fretta. Si accorge delle indagini il bello ma spiantato Guido (Massimo girotti) ex di Paola che allarmato la mette al corrente. Sono preoccupati perché hanno un segreto inconfessabile:  7 anni prima erano amanti, ma infelici perché Guido era già fidanzato, il caso volle che ‘l’ostacolo al loro amore’ precipitasse nella tromba dell’ascensore - loro si erano accorti del pericolo ma rimasero in silenzio - il senso di colpa li separò e ora credono che stiano facendo delle nuove indagini. La passione nuovamente li travolge, ora però il problema è il marito di lei, il divorzio non esiste e Paola dice chiaramente a Guido che non vuole tornare povera. L’investigatore scopre tutto e avvisa l’ingegnere che, sconvolto, corre a casa… anche stavolta la fortuna (?) sembra stare dalla parte degli amanti… ma dovranno sempre fare i conti con le loro coscienze.

 

La bella  musica di Giovanni Fusco, con un disperato sax - intenzionalmente invasivo - contribuisce a lacerare l’atmosfera di questo ‘quasi noir’.

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