Regia di Joel Schumacher vedi scheda film
Un'idea di base interessante rovinata da eccessi di bigotto moralismo.
L'idea di base era decisamente buona: un gruppetto di giovani studenti di medicina, affascinati dai racconti di coloro che hanno avuto esprienze di morte clinica, decide di sperimentare su loro stessi tecniche di rianimazione per cercare di scoprire qualcosa sull'aldilà. Si troveranno a dover affrontare i 'fantasmi' delle loro coscienze in modo alquanto tangibile...
L'argomento è intrigante, la realizzazione ottima, il regista Joel Schumacher già col precedente Ragazzi perduti si era dimostrato capace. Il cast poi mette in fila una serie i nomi di giovani attori che poi avrebbero fatto molta strada. Purtroppo quando si arriva al punto di dover fornire spiegazioni di quanto succede la sceneggiatura (firmata da Peter Filardi, abile a caraterizzare i vari personaggi) crolla penosamente in un abiso di bigotto moralismo da stapazzo, al punto da richiamare alla mente certi volantini che promettono la salvezza eterna un tanto al chilo. Davvero un peccato.
Il film strappa la sufficienza grazie a una riuscita prima metà, capace di creare le atmosfere giuste, e per la resa spettacolare sorretta dalla curatissima fotografia dell'olandese Jan de Bont e dalle scenografie dell'argentino Eugenio Zanetti.
Curiosità.
Dopo due settimane di riprese in più di dodici località a Chicago, Illinois, la produzione si recò a Burbank, in California, per filmare sul lotto degli studi di Burbank. Le riprese principali furono completate il 22 gennaio 1990.
Uno di una manciata di film in un mini ciclo di produzioni hollywoodiane dello stesso anno che si occupavano del tema dell'aldilà e delle esperienze di pre-morte, usciti a sette anni di distanza da Brainstorm - Generazione elettronica (1983). I film sono Ghost, Linea mortale e Allucinazione perversa (Jacob's Ladder) tutti usciti nel 1990.
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