Regia di Irving Rapper vedi scheda film
Bellissimo melodramma, complesso e composito, dove tutti danno il loro meglio: regista, attori, sceneggiatore, autore delle musiche. Del resto siamo negli anni d'oro di Hollywood. Forse al centro di questo mosaico di tematiche e situazioni c'è una riflessione sulle “affinità elettive” di due persone che per vari motivi (ed errori) non hanno potuto realizzare il loro amore. Benché pare che il codice Hays avesse proibito la consumazione dell'adulterio (quella in senso completo, perché altrimenti adulterio c'era già, non occorre andare a letto...), credo che il film non ne risenta né come risultato né come tematica. Esso non mi pare infatti un'invocazione del divorzio (come lo era invece il celebre romanzo di Goethe), ma la rappresentazione di due esistenze sbagliate che cercano di compensare in tutti i modi la loro situazione di divisione. Qui si può anzi dire che il film rimane piuttosto ambiguo sulla legittimità del comportamento dei due.
L'altro tema è quello dell'invadenza di madri tiranne nella vita delle figlie, che finiscono per distruggere, atteggiamento oggi tutt'altro che in estinzione (specie nei confronti dei figli maschi). E' bello vedere che Bette Davis (bravissima!) trova finalmente la forza di ribellarsi alla possessiva e capricciosa madre, ritrovando così la sua dignità e il suo equilibrio emotivo.
E' un film molto coinvolgente, che appassiona alla vicenda narrata, ed è pure un'opera che fa impallidire molte pretenziose e mediocri pellicole moderne.
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