Regia di Sam Raimi vedi scheda film
Sempre meraviglioso rivederlo: forse da qualche parte ho delle riflessioni amanuensi, ma non avendo voglia ora di cercarle butterò giù, probabilmente random, dei pensieri odierni.
Innanzitutto "Army of Darkness", in linea coi Capitoli precedenti, propone un'Opera al contempo legata e indipendente: è sicuramente erede di "Evil Dead" ed "Evil Dead II", e non può essere "compresa" (come mitologia creata, Spirito ricercato ecc.) fino in fondo senza aver visto i suoi antecedenti, ma ciò nonostante riesce a risultare godibilissima anche per chi è "profano" della Trilogia, e io stesso ho potuto toccare con mano ciò facendo vedere la Pellicola appunto a persone "neofite" (sia in questa visione che una delle precedenti), ottenendo una risposta molto positiva, anzi entusiastica da loro. La relativa Autonomia di "Army" è in ogni caso dichiarata fin dall'inizio (come in "EDII") dal Prologo in buona parte rigirato, dove si riscrivono le basi narrative della Saga. Come detto, però, poi il Film è comunque strettamente inserito nello Spirito del Trittico: che si abbia visto oppure no i Lavori precedenti, si intuisce la presenza di un certo background che ha portato all'evoluzione della personalità di Ash, e il suo Ruolo di Predestinato "dal Futuro", così come la sua Lotta contro le proprie "Tenebre" (con le quali condivide però una grossa dose di Idiozia), sono state infatti presentate nel II Capitolo. Ovviamente, ritornano anche le Soggettive dell'Evil Dead ideate da Raimi nel Primissimo Film, nel quale già trovavamo una sottile dose di Auto-Ironia (seppure ben nascosta).
Sul piano tecnico, le trovate brillanti e creative si susseguono senza sosta apparente: oltre alle già citate "soggettive dell'Entità", troviamo anche numerose "soggettive" di oggetti come frecce e altri oggetti potenzialmente letali (mi pare anche una lancia), ma non bisogna dimenticare le divertenti moltiplicazioni di Campbell, prima in minuscoli Ash e poi nel Doppione "malvagio", e pure il sapiente e simpatico utilizzo della stop motion (soprattutto nella fantastica battaglia finale) merita di essere ricordata, così come le sequenze di montaggio ellittico di preparazioni varie, dalla costruzione della mano artificiale allo smembramento nel mulino di "evil Ash" e così via. Insomma, ancora una volta Sam Raimi ci propone una grandiosa Antologia di virtuosismi stilistici volti a rafforzare l'Intrattenimento dell'Opera.
Non vanno inoltre sottovalutati i vari spunti di riflessione, nascosti dal Divertimento ma non per questo assenti. Innanzitutto non si può (per me) negare la natura di affettuosa presa in giro della stupidità tronfia dello statunitense medio del Personaggio di Ash. Allo stesso tempo, però, il nostro Non-Eroe è caratterizzato anche da una mentalità alquanto "egoistica" (dapprima in negativo, poi però aperta ad una sorta di "altruismo individualista" che lo accomuna ad Anti-Eroi Carpenteriani come Snake Plissken) che secondo me ben si sposa con Letture simil-Stirneriane (in contrasto con la mentalità giustizialista-reazionaria degli eroi action tipicamente reaganiani). Importante poi la sopra citata Lotta interiore che Ash combatte contro sé stesso, anch'essa costruita seguendo la demenzialità della comicità Slapstick ma portatrice di un implicitamente complesso Discorso esistenziale, che per certi versi viene sottolineato dai cambiamenti di mentalità che il Protagonista subisce (senza troppi fronzoli, ma proprio per questo in modo intelligente) durante il Film, passando appunto dal menefreghista materialista iniziale intenzionato soltanto a tornare a casa all'altruistico "infervoratore" che condurrà, da guida spirituale e non da leader autoritario (quello è la sua controparte "evil"), gli abitanti del castello allo scontro con l'Army of Darkness del Titolo, portando anche alla riconciliazione tra le varie fazioni umane (altro Tema, quello anti-militare, da tenere d'occhio).
Chiudo le riflessioni di oggi rimembrando la Qualità, oltre che della Regia di Raimi, anche del Cast (con Campbell sempre in testa), delle Musiche di LoDuca (con un inserto di Eflman), della Fotografia di Pope, del Montaggio di Murawski, delle Scenografie di Tremblay e via dicendo.
"Army of Darkness" è un'Opera d'Arte all'interno di una Trilogia Cult: non c'era sicuramente bisogno di me per dirlo, ma fa sempre bene ribadire questo concetto. Il reboot di Alvarez e la serie tv riescono a rendere un gradito Omaggio al Trittico, e col tempo forse anch'essi otterranno un Culto, ma resto dell'Idea che i veri Capolavori siano "The Evil Dead", "Evil Dead II" e appunto "Armu of Darkness".
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