Regia di Sam Raimi vedi scheda film
Raimi chiude la sua strana quanto appassionante trilogia di Evil Dead, iniziata con "La casa" e proseguita con "La casa 2". Stavolta, visto l'incredibile finale del secondo capitolo, non c'è nessuna casa: Ash è stato catapultato nel Medioevo, dove avrà comunque il suo bel daffare nel combattere gli "idioti primitivi", come li appella lui, demoni vari ed eserciti di scheletri.
Dall'horror splatter un po' ironico ma comunque pauroso dei primi due capitoli, la virata verso il fantasy e il demenziale è netta: la spacconeria di Bruce Campbell è davvero esagerata (nel senso buono) e questo basta a garantire le risate, grazie a situazioni e battute esilaranti; difficile d'altronde prendersi sul serio quando si fa un film con protagonista uno sbruffone che si ritrova nel Medioevo con un orologio al polso, un fucile Remington e una motosega impiantata al posto del braccio destro...
La mossa è decisamente azzeccata: Bruce Campbell dà il meglio di sé, affrontando, fra mostri, streghe e demoni, anche dei minuscoli alter ego e il suo doppio malvagio, e Raimi non toppa una scena, mantenendo il ritmo alto e dosando bene azione e demenzialità, per 80 minuti tutti da ridere. Degne di citazione due battute di Ash (Campbell), vale a dire il "Gimme some sugar, baby" prima di baciare una ragazza e il breve monologo finale lievemente stravolto nella traduzione italiana: "Sure, I could have stayed in the past. Could have even been king. But in my own way, I am king." ... "Hail to the king, baby". E via un altro bacio alla bellona di turno. Ma Ash è Ash...
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