Regia di Steno vedi scheda film
Spassosissimo film, con il solito mattatore Totò,coadiuvato da un cast di comici eccezionali
Il nostro mitico Totò,nei panni dell'integerrimo commisario di polizia Saraceno, si troverà coinvolto in una serie di rocambolesche e divertenti disavventure,gli rubano l'auto ed è costretto a ricorrere al parroco Fabrizi,manesco e sbrigativo, per poterla riavere, poi si troverà alle prese con un petulante Peppino De Filippo, presunto cornuto, che lo tampina perfino entrando dalla finestra,poi incrocia il pazzo fuggito dal manicomio Macario,che lo spingerà ad entrare nella casa di un presunto serial-killer,in realtà un regista che sta girando un film,camuffato da imbianchino"Ho visto un gatto, embè? ma era nero e allora?ma mi guardava in cagnesco" poi l'incontro con il corrotto ispettore delle dogane, un immenso Taranto, che recita con l'accento pugliese,indimenticabile la battuta,divenuta col tempo un celebre tormentone "tu che credevi cachera?"
Formidabile carrellalata e girandola di gag, macchiette e bozzetti,grazie alla sceneggiatura geniale di Steno e ad una galleria di comici d'eccezione, che facendo un formidabile gioco di squadra, regalano dei siparietti indimenticabili.Giova ricordare anche il contributo di Ugo D'alessio, caratterista formidabile,paga 500 lire la "prestazione" di Totò vestito da prostituta per far venire allo scoperto un ricattatore, e quando questi lo rimprovera per l'esiguità della cifra, risponde"Dottò ma voi vi siete visto allo specchio?", e di un ancora adolescente,ma già promettente Carlo Delle Piane.
Tutto quello che il genio comico, Antonio De Curtis, toccava diventava oro, come un novello Re Mida, tuttavia non si può ignorare che nella fattispecie, ebbe al suo fianco degli attori che hanno fatto la storia del cinema italiano.
A rischio di sembrare ripetitivi, non si può non sottolineare,la caratura e lo spessore di questo cast di artisti, che senza mai scivolare nella volgarità,ma con estro e raffinatezza, riuscivano a regalare sempre sprazzi di buonumore, in virtù di una capacità unica e straordinaria di reggere la scena, con disinvoltura e spontaneità e con i "tempi comici"misurati ,che solo i grandi sapevano dare alla propria recitazione.
Una bella lezione di cinema, d'altri tempi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta