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Il danno

Regia di Louis Malle vedi scheda film

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La recensione su Il danno

di michemar
8 stelle

Nella sua quarantennale attività registica, purtroppo conclusasi prematuramente a 63 anni, Louis Malle qui arriva al suo penultimo film e vi arriva con un’opera senza dubbio “hot”, per contenuto sensuale e psicologico, un’opera forte e di forte gioco tra le parti.

Nella sua quarantennale attività registica, purtroppo conclusasi prematuramente a 63 anni, Louis Malle qui arriva al suo penultimo film e vi arriva con un’opera senza dubbio “hot”, per contenuto sensuale e psicologico, un’opera forte e di forte gioco tra le parti. Gioco non solo a due ma che, nella drammaticità dell’evoluzione del rapporto creatosi tra i due passionali e nello stesso tempo algidi protagonisti, va ad influire su un finale che colpisce come un pugno nello stomaco.

 

Jeremy Irons, Juliette Binoche

Il danno (1992): Jeremy Irons, Juliette Binoche

 

Tratto dal romanzo omonimo di Josephine Hart che ha venduto, anche grazie al successo e alle polemiche causate dal film, ben cinque milioni di copie nel mondo, è la storia di una relazione che pericolosa lo diventa per forza di cose. Quando un austero membro del Parlamento britannico e ministro del governo, serio e impegnato, perde la testa per la fidanzata del figlio, prossimi al matrimonio, pienamente corrisposto dalla ragazza, è facile immaginare in quale dramma ci si va a infilare. Non esiste ragionamento e ripensamento che possa frenare questa passione, soprattutto quando questa è totale e oltretutto basata su un’attrazione fisica che dà luogo ad amplessi che paiono più scontri fisici che affettuosi, quando ogni pretesto è utile agli incontri ed infine quando il gioco diventa pericolosamente uno stravolgimento della propria vita, rincorrendosi appena si può e nascondendo continuamente la verità al giovanotto ignaro. Che anzi non potrebbe mai immaginare quello che succede, in quanto impensabile.

 

Jeremy Irons

Il danno (1992): Jeremy Irons

 

Ma non è una storia banalmente erotico-sensuale, è un dramma che ha ragioni profonde nel tempo, nelle esperienze già vissute, nei meandri della mente. Il danno è dentro, lo si porta dietro per sempre, il danno lo si perpetua, il danno è inevitabilmente per tutti. Il danno, cioè la causa, lascia il segno in maniera pesantissima, tant’è che lei, Anna, dice: “Ricordati, chi ha subito un danno è pericoloso: sa di poter sopravvivere…”

 

Juliette Binoche, Jeremy Irons

Il danno (1992): Juliette Binoche, Jeremy Irons

 

Luois Malle acuisce la tragedia con una regia inesorabile, in un clima continuamente ansiogeno, con una tensione che quasi si tocca fino ad avere la sensazione di assistere ad un thriller. L’atmosfera perfino morbosa ce la portiamo noi spettatori fino alla fine, in questo tourbillon di un amore (im)possibile e quindi totalmente “fou”.

 

Jeremy Irons, Juliette Binoche

Il danno (1992): Jeremy Irons, Juliette Binoche

 

Jeremy Irons è perfetto nei panni del ministro in pieno stile british, con la sua affascinante magra eleganza e dallo sguardo magnetico; mentre Juliette Binoche strega sin dalla prima inquadratura. Louis Malle ce li mostra assieme in una delle prime sequenze allorquando si incontrano per la prima volta ad un ricevimento ed entrambi sembrano creare un vortice seducente che raccoglie anche noi innocenti spettatori. Due interpreti fenomenali, due grandi protagonisti di alto livello, memorabili entrambi, fino ad oscurare tutti gli altri. Miranda Richardson invece si prende uno strepitoso prefinale.

 

Miranda Richardson

Il danno (1992): Miranda Richardson

 

Un film che mi colpì profondamente quando lo vidi la prima volta e ne rimasi affascinato, forse per quell’aria che Malle sapeva creare sempre nelle sue pellicole, sempre inquiete, come p.e. in Arrivederci ragazzi, Cognome e nome: Lacombe Luciene, Alamo Bay, Atlantic City. Un Autore che purtroppo ricordiamo con nostalgia in non molti e non è giusto. Lui merita molto di più.

 

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