Regia di Louis Malle vedi scheda film
Louis Malle confeziona un altro dei suoi drammoni introspettivi, dalla trama cruda, morbosa, contorta, ossessiva e sconcertante, solo che questa volta non centra pienamente il bersaglio.
Gli spunti sono particolari, piuttosto intriganti con il loro incentrarsi su tematiche scottanti come tradimenti, possessività, amori sbagliati, incesti e gravi menzogne, ma la narrazione finisce con l'appiattirsi verso metà film, ripetendosi (soprattutto con scene di sesso a go-go in cui spicca il fisico diafano e longilineo della Binoche), per poi riprendersi verso l'ultima mezz'ora.
I dialoghi sono buoni, il cast indovinato, riesce a offrire una recitazione convincente (incisiva soprattutto la prova della Richardson), le musiche adeguatamente opprimenti e malinconiche, ma resterà sicuramente impresso il nudo integrale concesso da Irons nella scena in cui scende di fretta le scale.
Nel complesso il film non è male mentre illustra un amore proibito, di un padre che tradisce suo figlio non riuscendo a resistere alla passione per sua nuora, ma come si può prevedere, il tutto non finisce bene. La tragedia è in agguato. Indimenticabile è la faccia che fa il figlio quando becca il padre a letto con la sua fidanzata.
Il finale è veramente straziante, squallido e inconcludente. L'introspezione dei personaggi rimane irrisolta ed è un po' deludente. Speravo nella redenzione di Anna, ma ormai non la scalfisce più nulla mentre sembra amare vivere nel suo inferno.
Di sicuro quest'opera insegna che a volte, non ci si può fidare neppure dei parenti (padri e fratelli).
Stile discreto
Interpreta con credibilità un personaggio abbastanza squallido quanto disperato nella sua penosa ossessione verso la nuora.
Perfetta per il ruolo della donna ambigua e con un passato misterioso e orribile alle spalle. Irresistibile con quel suo caschetto.
Molto in parte e convincente in particolar modo durante i suoi momenti più isterici e disperati.
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