Regia di Louis Malle vedi scheda film
Louis Malle, maestro d’oltralpe dal respiro internazionale, ha scelto il romanzo di Josephine Hart per, a suo dire, rappresentare la società sentimentalmente corrotta degli anni novanta. Sarà. Il danno, film lentamente assunto nel regno del culto (forse più per la sua origine letteraria), non è certamente il miglior opus della carriera del regista di Soffio al cuore e Arrivederci, ragazzi!, soprattutto per la sua controversa natura narrativa. Cioè, il punto è semplice: per quale motivo l’integerrimo ministro conservatore Jeremy Irons s’invaghisce della misteriosa e danneggiata Juliette Binoche, sua futura nuora? Cosa muove l’ossessione non-amorosa e puramente possessiva di quest’uomo ridicolo? Perché interviene la reticenza nel non voler ammettere che il rapporto è a puro scopo sessuale e l’implicazione non è altro che materialista (improbabile che l’anima graffiata e pericolosa della Binoche faccia breccia nel freddo Irons)? Probabilmente il problema è alla fonte. Restano molti elementi positivi, dall’eleganza estetica che al meglio presenta l’ipocrisia alienante dell’ambiente borghese anglosassone al gelo di una messinscena che permette di affrontare la vicenda con atteggiamento distaccato. Il coinvolgimento emotivo è accantonato, per precisa scelta stilistica, e Malle si muove come un osservatore analitico e rigoroso tra la distruzione sentimentale della borghesia, fotografando la verità riguardo l’ossessione. Più che Irons e Binoche, grande prova di Miranda Richardson e cammeo impagabile di Leslie Caron. E la colonna sonora di Zbigniew Preisner è memorabile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta