Regia di Billy Wilder vedi scheda film
The Private life of Sherlock Holmes e’un film basato sulla storia che coinvolge Sherlock Holmes/Robert Sthepens e Dott. Watson/Colin Blakely in una spy story, che è legata allo sviluppo di una possibile guerra su scala europea, che avverrà nella realtà solo nel 1914 con la cosiddetta Grande Guerra. Il film parla anche dei rapporti del detective con le donne e del suo vizio della cocaina diluita al 7%. Appare nel film anche il fratello maggiore Mycroft Holmes/Christopher Lee, membro del Club Diogene, copertura dei servizi segreti britannici.Film girato da Billy Wilder al tramonto di una bellissima carriera di regista e sceneggiatore, il progetto di questo film per lui non consueto. Decide di girare il film su Sherlock Holmes, dopo essere stato fermo quattro anni da: Non per soldi... ma per denaro (The Fortune Cookie) (1966). Parla di due uomini maturi e scapoli che vivono insieme. Il Wilder brillante autore di classici come: Giorni perduti, Viale del tramonto, L’asso nella manica, film di valenza drammatica e commedie come: Quando la moglie e’ in vacanza, a qualcuno piace caldo, Irma la dolce, Baciami stupido, trova in La vita privata di Sherlock Holmes una sintesi perfetta, dramma e commedia sono mirabilmente fusi in maniera fisiologica, con un tocco di ironia lieve e gradevole. Un film lineare, anche se sottostimato, con scene originali come la scena dei canarini in gabbia. Anche in questo film appare il Wilder touch. Un film anche malinconico, sulla malattia dell’anima che impregna i due personaggi principali. Robert Stephens e Colin Blakely, sono autori di dialoghi raffinati ed irresistibili sul tema di Un amicizia forte e virile, che li unisce. L’investigazione e vista come un disagio esistenziale, un’amara confessione sui segreti della realtà, con tutti i suoi misteri. Wilder fa intuire, credere, immaginare che Holmes possa essere drogato, omosessuale, di sicuro anaffettivo, certamente schiavo della soluzione di cocaina che fluttua dal 5% al 7 %.Per finire si può definire questo film, anche come un giallo, nel quale il regista compone il ritratto,malizioso e caricaturale di questo celebre personaggio. Ironico, con una ricostruzione ambientale veritiera, ritmo agile e spigliato, con battute argute ed intelligenti, ma sempre vivacemente eleganti. Ottima la fotografia di Christopher Challis, al servizio la colonna sonora di Miklós Rózsa, splendidi i costumi disegnati da Julie Harris, girato in un magnifico PANAVISION 35 MM - TECHNICOLOR, per la MIRISCH COMPANY - distribuito da MGM. Pregevoli le presenze femminili, cito Geneviève Page/Gabrielle Valladon in un ruolo chiave del film, attrice bellissima e di grande presenza scenica, Tamara Taumanova/Madame Petrova, la ballerina , in una gustosa scena iniziale, Irene Handl/Sig.ra Hudson, fantastica nel ruolo della padrona della casa dove abitano i due detective. Cinema autoriale, da conservare a futura memoria, sono le basi del cinema, per sviluppare una corretta passione cinefila. Vita eterna ed onore a Billy Wilder ed ai suoi meravigliosi film.
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