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La vita privata di Sherlock Holmes

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La vita privata di Sherlock Holmes

di zombi
7 stelle

sono sempre stato affascinato dalla londra vittoriana, dalle sue brume che nascondevano intrighi ed omicidi, piuttosto che inenarrabili mostri di ogni sorta spinti da pulsioni sessuali più o meno espliciti a seconda della decade in cui venivano girati. sherlock holmes alla luce della serie col duo strabiliante cumberbatch-freeman non perde un grammo del suo fascino anche se ambientato in epoca odierna. quando poi si umanizza a tal punto un personaggio di pura fantasia diventa ancor pià affascinante. rivisto giusto ier sera, non sono del tutto sicuro che mi sia piaciuto come me lo ricordavo mi fosse piaciuto in passato, rimane però una gustosa trasferta britannica di billy wilder che si diverte forse un pò troppo con il noto detective privato, sempre in bilico a divertirsi a spese del noto detective. watson è il suo biografo e holmes si confessa col pubblico in un inizio in cui vengono sbandierati i suoi difetti. watson è un ometto vivace, conservatore che non ammette sbandate dai binari principali. holmes è uno spirito geniale che ha bisogno di continui stimoli, più libero mentalmente di watson, troppo libero per i tempi che corrono e quindi  bisognoso di isolarsi nel mondo della tossicodipendenza per non soccombere agli obblighi sociali della casta a cui suo malgrado appartiene. trovo che wilder sia stato eccessivamente grossolano nel voler affrontare il dubbio sul suo orientamento sessuale, quando invece in un finale-capolavoro senza tempo come quello di "a qualcuno piace caldo" aveva saputo risolvere l'imbarazzo della situazione e dell'oggetto con mirabile finezza di tocco, e questo ben dieci anni prima. aldilà di come la pensasse lui a riguardo, penso che se anche volesse affrontare il discorso senza appesantirlo di inutili polemiche avrebbe dovuto essere meno preoccupato a riguardo, come del resto forse voleva dimostrare agli spettatori e ai fan del detective. il caso in cui è coinvolto da una fascinosa genevieve page, lo porta nella mitica patria del mostro di lochness, coinvolgendo anche il fratello mycroft(interpretato da un impeccabile christopher lee)e quindi direttamente il governo inglese e sua maestà la regina su cui il regista da proprio la sensazione di essersi divertito un sacco giocando con il pluralis maiestatis. la disgressione privata di sherlock holmes è una commedia spruzzata di mistero rosa in cui nessuno si fa del male, e dove le prospettive di sperimentali tecnologie ad uso e consumo di difesa e offesa fanno inorridire la regina in un slancio di rimprovero verso il kaiser chiamato affettuosamente willy. atmosfere gotiche tipiche che vengono stemperate dallo humour del regista e dal suo sceneggiatore di fiducia, salvo poi dare un finale rattristato per cui il detective ha bisogno di isolarsi nella droga per estraniarsi dal suo mondo troppo solitario e macchinoso, mentre il fido watson torna a scrivere. 

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