Espandi menu
cerca
La vita privata di Sherlock Holmes

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

Recensioni

L'autore

jonas

jonas

Iscritto dal 14 gennaio 2008 Vai al suo profilo
  • Seguaci 166
  • Post -
  • Recensioni 2741
  • Playlist 14
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La vita privata di Sherlock Holmes

di jonas
10 stelle

Alcuni film di Wilder sono legati da un filo rosso che si potrebbe definire “smitizzazione dell’infallibilità”: in La fiamma del peccato, l’investigatore dell’assicurazione Edward G. Robinson intuisce il meccanismo della truffa ma non arriva a sospettare l’amico Fred MacMurray; in Testimone d’accusa, l’avvocato Charles Laughton vede vanificare il suo metodo per distinguere i clienti colpevoli dagli innocenti; e finalmente qui si prende di mira l’infallibile per antonomasia, Sherlock Holmes. Tutta la prima parte si occupa di mostrare incrinature nel suo mito: il sentirsi prigionieri del ruolo (“mi avete costretto a indossare questa assurda palandrana”, si lamenta con Watson), la dipendenza dalla cocaina, la velata omosessualità (si rifiuta di rispondere a una domanda di Watson sulle proprie conquiste femminili). Poi si passa alla vicenda vera e propria, nella quale Holmes (non) smaschera una donna spia tedesca che ha l’incarico di sottrarre segreti militari alla marina inglese (ed è divertente il modo in cui viene risolta questa parte dell’intreccio: la regina Vittoria in persona rifiuta di far proseguire le ricerche sul sommergibile, proponendosi di scrivere una severa lettera di rimprovero a suo nipote il Kaiser Guglielmo... insomma, la belle époque non arriva a concepire il nuovo tipo di guerra che si sta preparando, in cui la tecnologia produce armi di sterminio sempre più sofisticate). Le sequenze in Scozia, dove la trama si collega al mistero del mostro di Loch Ness, sono altamente suggestive, ma il pacato crescendo finale è meraviglioso: la spia che si riconosce vinta (“voi non avete creduto neppure per un istante al mio travestimento, vero? dovevo saperlo che non sarei mai riuscita ad ingannarvi”: così Holmes può almeno rifugiarsi nell’autostima, che solo lui sa quanto sia ormai infondata), lo scambio di prigionieri suggerito da Holmes per evitarle il carcere, il messaggio fra i due in codice Morse con l’aprirsi e chiudersi dell’ombrellino di lei (una complicità intellettuale creatasi spontaneamente fra due nemici che si stimano a vicenda), la notizia della sua decapitazione per mano dei giapponesi alcuni mesi dopo; le povere vicende di quello che, si intuisce, è rimasto l’unico amore nella vita di Sherlock Holmes.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati