Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Brian De Palma dirige un film magistrale con un Al Pacino e uno Sean Penn in stato di grazia.
Se parliamo di Carlito's Way parliamo di uno dei migliori film degli anni '90, della migliore prestazione attoriale di Al Pacino e con ogni probabilità anche del miglior film girato da Brian De Palma, nonchè uno dei miei film preferiti. La prima scena già lascia attoniti: il regista decide di iniziare il film mostrando la morte del protagonista, Carlito Brigante, che narra in flashback i suoi ultimi mesi di vita, dalla scarcerazione al clamoroso tradimento finale, citando quindi "Viale Del Tramonto" di Billy Wilder. Qualcuno oggi non guarderebbe di buon occhio questa scelta registica perchè il pubblico odierno, abituato a miriadi di Serie Tv, non digerirebbe la visione di un film di cui si conosce il finale sin dall'inizio, poichè si vedrebbe "rovinato" l'effetto sorpresa principale. Carlito, dopo esser uscito di prigione grazie a un cavillo giuridico scoperto dal suo geniale avvocato, scontando cinque anni al posto di trenta, decide di mettere la testa a posto e iniziare a lavorare per mettere da parte una somma che gli permetterebbe di realizzare il suo sogno: trasferirsi ai Caraibi. Nel mentre Carlito si ricongiungerà alla donna con cui aveva una relazione prima di finire in galera, una ballerina che per vivere fa la spogliarellista. Il tutto si complicherà quando il suo avvocato si metterà nei guai per aver commesso un grosso sgarro a un potente boss della mafia italo-americana, e in segno di riconoscenza per averlo tirato fuori di prigione, Carlito deciderà di aiutarlo a uscirne fuori. Il debito che Carlito non finisce di pagare con la giustizia, lo pagherà in strada, ad un prezzo molto più caro, perchè nonostante lui cercherà di dimenticare il suo passato, il suo passato non si dimenticherà di lui. "La strada ti tiene d'occhio, ti tiene d'occhio continuamente". La scena più iconica è sicuramente quella dell'inseguimento nella stazione di New York, contornata da una suspance che solo il maggiore allievo di Alfred Hitchcock poteva costruire.Una menzione speciale va anche ai doppiatori, in particolare a Giancarlo Giannini, che rendono godibile questo film tanto in italiano quanto in lingua originale. Dedico questa recensione ad @Alvy, grande estimatore di questo film, che oggi compie 22 anni. Auguri!
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